TR5
by Classic Farm |
||
di
Fabrizio - Classic Farm
Motorcycles (BS) |
|
Il
proprietario, oltre ad una approfondita revisione per ovviare ad alcuni
inconvenienti (causati da un restauro più estetico che
meccanico, cui la Trophy T100c 500cc del 1969 era stata sottoposta
all'arrivo in Italia) ha
chiesto ai ragazzi della Classic Farm di Breno (BS) di personalizzare
la moto in modo da somigliare a quella usata dal grande Steve McQueen
alla Six Days. Oltre che
reversibili, le modifiche
non dovevano
però essere troppo radicali, considerato l'impiego
quotidiano
nel traffico cittadino e la necessità di risultare versatile
sia
nelle trasferte stradali che in un moderato fuoristrada. Steve McQueen
alla Six Days
Trophy - working
progress
Il lavoro di
Fabrizio e Beppe ha interessato inizialmente l'impianto
elettrico, e in particolare l'accensione, successivamente ci si
è
concentrati sul carburatore, nel cui malfunzionamento era stato
individuato uno dei principali responsabili delle difficoltà
di
avviamento e delle scarse prestazioni. Solo una volta risolti tutti
problemi meccanici, si è passati alla personalizzazione vera
e
propria. I parafanghi, che presentavano graffi e ammaccature, sono stati raddrizzati e poi spazzolati per imitare quelli di alluminio. Dopo la verniciatura con smalto trasparente semi-opaco ,la loro posizione è stata modificata rialzando leggermente l'anteriore e portando più all'interno il posteriore, così da caratterizzare in chiave più fuoristradistica il retrotreno. Il look "scrambler" è stato ulteriormente accentuato eliminando il maniglione posto dietro la sella, il cui spazio è stato riempito con una borsetta in cuoio stile "regolarità" e infine montando un portatarga in gomma e un fanalino di dimensioni più ridotte del Lucas originale. La sella aveva la scocca metallica spezzata nella parte posteriore, per l'abitudine dei precedenti proprietari di usarla per sollevare la moto sul cavalletto. Approfittando di questo fatto, Patty ha provveduto a ricostruirla accorciandola di quasi trenta centimetri, trasformandola in monoposto, oltre a dotare il rivestimento del caratteristico "piping" di colore grigio in tinta con il serbatoio. Sul fanale anteriore è stato applicata una griglia parasassi realizzata artigianalmente, il cui fissaggio è stato oggetto di un accurato studio per agevolare l'eventuale sostituzione delle lampadine. Al manubrio, oltre all'adozione di un comando gas della Magura, che consente una rapida sostituzione del cavo in caso di rottura, va segnalato l'impiego di un interruttore di massa Lucas stile anni '50 abbinato a un devio-luci anch'esso d'epoca, modificato per comandare le frecce, cui il proprietario non ha voluto rinunciare per affrontare con maggior sicurezza le insidie del traffico di una grande città. Per meglio integrarsi nella moto, sono stati quindi utilizzati degli indicatori di direzione col corpo metallico e dal look decisamente "retro". La versatilità della Trophy 500 ha infine trovato un adeguato equipaggiamento con una coppia di Dunlop Trailmax, che consentono una elevata aderenza anche sui fondi sporchi o bagnati o nel fuoristrada, senza mortificare le possibilità di "piega" su asfalto. |
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