STORIA DAYTONA 675 |
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Prima di iniziare a raccontare della Daytona 675 è opportuno ricordare i primi tentativi della casa inglese di entrare nel settore delle sportive di media cilindrata. 2000 - La rincorsa ai giapponesi con la TT600 La
nascita del progetto Daytona 675 (progetto interno D6LC) risale al 1999
quando Triumph
sfida le case costruttrici giapponesi nel settore delle
quattrocilindri 600cc con la
presentazione al
salone di Birmingham della TT600. La TT600 è stata la prima 600cc di
produzione ad utilizzare l'iniezione elettronica
(escludendo la nicchia delle poche Bimota YB9
SRI vendute). Il
nuovo motore da 110CV,
dotato di
centralina
elettronica multipoint all'avanguardia, è abbinato ad un
nuovo
telaio progettato per l'ottenimento delle massime prestazioni in fatto
di stabilità e maneggevolezza per la guida in circuito.
Nonostante
le buone prestazioni la ciclistica sincera, la TT600 non
verrà apprezzata dal grande pubblico forse per la linea un
po'
anonima e per il motore dal erogazione molto appuntita verso l'alto
nella prima versione del 2000. Da
questo modello verrà sviluppata la Daytona 600/650 e
successivamente, con un progetto completamente nuovo, la Daytona 675.
Triumph
Street Triple R MY2013
2003
- Secondo step
evolutivo: nasce la Daytona 600
Nell'aprile del 2003 la
Triumph ci riprova presentando una nuova
quattrocilindri per
contrastare lo strapotere giapponese in questo settore. La nuova moto
cambia anche nel nome: Daytona 600 come la sorella maggiore a tre
cilindri. Completamente rivista la parte estetica con linee molto
più
spigolose e personali (quanto meno rispetto al precedente modello). Il
nuovo frontale presenta una presa d'aria centrale che aumenta la
portata d'aria all'airbox. Nuovo il telaio perimetrale in alluminio
più
leggero verniciato di nero. Rispetto alla TT600, l'interasse scende da
1395 a 1390mm.
Daytona 600 (2003)
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La Daytona è più leggera di 5 kg risparmiati sul telaio, sul telaietto, sui cablaggi, sul coperchio della testa (in magnesio), sulla forcella, sui dischi anteriori (da 310 a 308mm), sul motore e soprattutto sul nuovo impianto di scarico 4-2-1. Il quattro cilindri, omologato Euro 2, alleggerito nell'albero motore ed in altri organi interno, eroga 110CV a 12.750 giri/min. Nuova la centralina elettronica Keihin a 32 bit espressamente progettata per questo modello. L'impianto di iniezione è dotato di corpo farfallato da 38mm dotato di doppia farfalla al fine di migliorare la risposta ai medi regimi. 2005
- La quattro cilindri
cresce di cubatura con la Daytona 650
Al
salone Intermot di Monaco tenutosi dal 15 al 19 settembre 2004 vengono
presentate alla stampa alcune delle nuove motociclette della gamma 2005
fra cui la nuova Daytona 650. L'aumento
di cilindrata da 599 a 646cc (grazie all'aumento dell'alesaggio)
è la modifica più rilevante apportata alla
quattro cilindri
inglese. Altre modifiche di "dettaglio" sono la rifinitura in nero del
silenziatore in
alluminio ed il nuovo leveraggio per il comando del cambio. La Daytona
650 guadagna quindi
qualche cavallo in più (114CV a 12.500 rpm) ma soprattutto
una coppia più elevata ad un regime inferiore (68Nm
a 11.500rpm). Nuova anche
la frizione a sette dischi (a bagno d'olio) più leggera
della precedente. 165kg è il peso a secco dichiarato
dalla casa inglese.
Daytona 650 (2005)
Progetto
ed anticipazioni Daytona
675
Nonstante il progetto TT600 fosse costato molto in termini di risorse R&D ed investimenti, all'interno dell'azienda era chiaro che questo modello non aveva quella personalità tipica delle motociclette Triumph. La scelta del quattrocilindri era il risultato di ricerche di Marketing che indicava come il quattrocilindri come il frazionamento preferito dai motociclisti per le medie cilindrata. Nessuno aveva però pensato che il motociclista medio non avrebbe mai potuto rispondere "tre cilindri" perché non esisteva niente di simile sul mercato! Nel 2001 il team motori Triumph ha appena finito il lavoro di sviluppo del Daytona 955i ed inizia a fare ricerche per determinare le specifiche del nuovo motore tre cilindri di media cilindrata. A seguito dei risultati positivi di questo primo sondaggio si decide di procedere con gli studi. L'avvio
ufficiale del progetto Daytona 675 (progetto D6LC) risale al
maggio
del 2002 mentre il
primo motore gira
al
banco dal maggio del 2003.
I primi disegni della moto risalgono al gennaio del 2003 e nel giugno
dello stesso anno le linee della Daytona 675 sono definite.
Marzo 2003 - Proposta bozzetto #3 Marzo 2003 - Proposta bozzetto #2 Marzo 2003 - Proposta bozzetto #1 Marzo 2003 - Bozzetto approvato dal team del progetto per la nuova Daytona 675 La linea della Daytona 675 si deve al lavoro di Lee, un tecnico Triumph del "team chassis", che disegna, quasi per gioco visto che non è la sua attività principale, un bozzetto che fu approvato dal team di sviluppo. Questo disegno preliminare verrà poi sviluppato per arrivare al bozzetto colorato di giallo, in onore alla Daytona 595, che potete vedere nell'immagine qui sopra assieme agli altri bozzetti proposti. Tutti sono datati marzo 2003. E' costruita
una
maquette in 3D e nel settembre 2003 il progetto finale è
approvato. 2003 / 2004: La prima maquette 3D in lavorazione La
prima fase di sviluppo della ciclistica fu molto sperimentale
utilizzando un
prototipo costruito tagliando e saldando un telaio Daytona 650 e
modificato in modo da
poter variare velocemente tutte le quote ciclistiche durante i
collaudi. I collaudatori hanno quindi avuto la possibilità
di
modificare praticamente qualsiasi componente o regolazione senza nessun
limite. Le regolazioni permesse dal telaio prototipo erano: fulcro del
forcellone, interasse, angolo del canotto e posizione della sella. Nel
2003 sono definite le geometrie di massima grazie a questo prototipo
"test mule" nel circuito di Cartagena. Gli obbietti
principali del progetto sono
stati chiari
fin dall'inizio puntando sulla diminuzione degli ingombri, sulle
prestazioni e su un'erogazione corposa fin dai bassi regimi che le
quattro cilindri non sono in grado di garantire. Lo scopo dichiarato
è stato quello di realizzare una supersportiva di classe
media
diversa da ogni altra, un qualcosa di assolutamente unico. “La Daytona 600 quattrocilindri uscì nel
2003 e una settimana dopo la
presentazione alla stampa stavamo già testando l’ibrido che sarebbe poi
diventato la bozza iniziale della Daytona 675", ricorda David
Lopez,
ingegnere addetto allo sviluppo nonché collaudatore per il progetto.
"Quella moto non aveva né il
motore né il telaio della moto finale, ma
persino allora le prestazioni del prototipo erano incredibili!"
Prosegue
Lopez; “Il team di designer prese
quindi l’idea iniziale e, in soli 18 mesi, realizzò una moto che aveva
esattamente la forma e la struttura volute, e che aveva un peso persino
inferiore al target che ci eravamo prefissati. Quando guidammo il primo
prototipo, la moto era già il meglio disponibile sul mercato. Non
potevo credere che il telaio e il motore fossero tanto straordinari! È
stato sufficiente apportare qualche regolazione e il lavoro era
completo. Per me, la Daytona 675 fu il punto di svolta di Triumph
perché dimostrò a tutti che siamo in grado di arrivare ai vertici anche
nella classe più competitiva.”
Settembre 2003 Bozzetto finale - Questo è il bozzetto scelto da un target di pubblico selezionato per conoscere le preferenze dei motociclisti. Il campione di persone ha confermato la scelta interna del team di sviluppo
Il primo "shakedown test" del prototipo definitivo avviene in una mattina di Novembre del 2004 nei dintorni di Hinckey per verificare che tutto sia ok prima della trasferta in Spagna per i test in pista. Nei test spagnoli il prototipo evidenzia le sue ottime qualità girando a circa tre secondi dal record Supersport mondiale con i pneumatici stradali di serie! Nel
numero di Ottobre 2005 della rivista "In Moto" sono pubblicate
in anteprima le prime informazioni relative alla nuova media
cilindrata marchiata Triumph.
La casa inglese decide di anticipare alla stampa la presentazione della
sua
nuovissima Daytona 675, la prima trecilindri di media cilindrata,
invitando alcuni giornalisti (per l'Italia "In Moto") direttamente in
fabbrica ad Hinckley per toccare con mano la nuova moto che si trova
nelle ultime fasi di sviluppo.
Ross Clifford, responsabile di questo come di tanti altri progetti recenti Triumph, fa gli onori di casa spiegando le caratteristiche del nuovo modello: "Abbiamo fatto il quattrocilindri perché era quello che il mercato ci chiedeva allora, ma oggi abbiamo voluto realizzare una moto unica e speciale e la D6 lo è, proprio nella classe delle supersportive 600. Una moto bella da vedere, affidabile e con ottime prestazioni, in grado di confrontarsi con ogni rivale". Il nuovo telaio pesa 2,5kg in meno rispetto a quello della precedente Daytona 650 mentre il motore, pur avendo 25cc in più, è più corto di 18mm, più stretto di 47mm e più basso di 14mm. La Daytona 675 è tutta nuova fino all'ultimo bullone perché della vecchia quattrocilindri 650 è praticamente rimasto solo il nome. L'aggettivo utilizzato dalla casa madre per definire questa innovativa motocicletta è "INCOMPARABLE". Marzo 2005 - Cartagena - Una delle prime foto della futura Daytona 675 oramai in veste quasi definitiva 2005 - Un bozzetto non ufficiale con le linee quasi uguali alla futura Daytona 675 2005 - La Daytona 675 in versione oramai definitiva (probabilmente un esemplare di preserie) 2005 - La rivista MCN pubblica le prime indiscrezioni sulla futura Daytona 675 INTERVISTA A DAVID LOPEZ CORDOBA (da Triumph Magazine n.005 2009) TRIUMPH HA MOLTI INGEGNERI ADDETTI ALLO SVILUPPO E MOLTI COLLAUDATORI, MA LO SPAGNOLO DAVID LOPEZ CORDOBA RICOPRE UNA POSIZIONE ESCLUSIVA, ESSENDO L’UNICO A SVOLGERE ENTRAMBI I RUOLI. OLTRE AD ESSERE UN OTTIMO INGEGNERE, È ANCHE IL PIÙ IDONEO A SVILUPPARE LA DAYTONA 675 PROPRIO PER IL SUO TALENTO SULLE DUE RUOTE, CHE LO HA PORTATO A GAREGGIARE A LIVELLI MONDIALI RACCONTACI UN PO’ DELLA TUA CARRIERA IN TRIUMPH Sono entrato in Triumph come stagista ingegnere nel 2000 e, dopo aver completato gli studi, sono rientrato in azienda come ingegnere addetto allo sviluppo del telaio e come collaudatore. Tutto quello che so l’ho imparato dal mio mentore, David Rawlins, il capocollaudatore di Triumph che allora contava già oltre 30 anni di esperienza. Attualmente lavoro in Spagna, dove il reparto di sviluppo del telaio di Triumph Motorcycles dispone di una struttura privata per i test. QUALI SONO GLI ASPETTI MIGLIORI DEL TUO LAVORO? Lavorare per Triumph è un privilegio. Collaborare allo sviluppo del telaio e al test di ogni moto Triumph è un lavoro da sogno. È anche un lavoro difficile e di grande responsabilità. A volte è duro per la natura stessa dei test sulle moto, dove ci si spinge all’estremo e spesso anche oltre. Ho un po’ di cicatrici che lo provano! PERCHÉ UN’AZIENDA RELATIVAMENTE PICCOLA OFFRE MOTO SEMPRE ECCEZIONALI? “Nella botte piccola c’è il vino buono”. In effetti, ci sono molti vantaggi nell’essere un gruppo piccolo e di elevata qualità, perché i rapporti tra le persone che lavorano a ogni progetto sono molto più stretti e tutti riescono ad avere una buona conoscenza generale dell’intero progetto. Ciò consente di essere maggiormente flessibili nell’affrontare qualsiasi problema durante ogni fase di design e sviluppo. COSA CONSIGLI A CHI VOLESSE INTRAPRENDERE UNA CARRIERA SIMILE ALLA TUA? Consiglio un’ottima base di ingegneria, esperienza in pista, pazienza e un buon insegnante. È un cammino che si impara solo ed esclusivamente con l’esperienza; come mi ha insegnato il mio mentore; è un lavoro tanto d’arte quanto di scienza. IN CHE MODO SI FESTEGGIA IL COMPLETAMENTO DI UN PROGETTO? Dopo la presentazione estremamente positiva della prima Daytona 675 nel 2006, un gruppo di dipendenti Triumph decise che non c’era modo migliore di festeggiare se non portarla a una delle gare più dure e avvincenti del mondo: la 24 Ore di Catalogna. Un gruppo di 40 persone dell’azienda partecipò alla trasferta in Catalogna con una moto standard che giunse seconda nella Supersport. Guidai in team con mio fratello (anche lui collaudatore Triumph) e un giornalista spagnolo. In effetti, solo un incidente ci impedì di vincere anche la classe Superstock 1000 nonostante la nostra moto fosse solo una 675cc! Non abbiamo ancora deciso cosa faremo questa volta… Salone
di Parigi 2005
La moto viene presentata al pubblico in occasione del Salone di Parigi del 2005, e successivamente al Salone di Milano. Nel dicembre del 2005 viene prodotto il primo lotto di 4000 motociclette. 2005 - Presentazione al pubblico della Daytona 675 in occasione del Salone motociclistico di Parigi |
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