L'introduzione della Tiger coincide anche con il primo serbatoio in plastica costruito da Triumph e l'utilizzo di sospensioni più evolute rispetto ai modelli fino a questo momento in produzione. La forcella Kayaba da 43mm regolabie è abbinata ad un monoammortizzatore posteriore, anch'esso regolabile, con serbatoio separato. L'impianto frenante prevede doppio disco anteriore Nissin da 276mm abbinato ad uno posteriore da 255mm di diametro. Le ruote con diametro da 19" all'anteriore e 17" al posteriore sono a raggi: rispettivamente 36 e 40. Il peso a secco della Tiger è di 209 kg. Veloce (oltre i 200 km/h) la moto si presenta imponente e ottimamente costruita grazie all'adozione di materiali di prima qualità.

La progettazione della prima Tiger (dal primo bozzetto alla produzione) richiede meno di due anni grazie alla modularità dei progetti allora esistente: molte erano infatti le parti comuni fra le varie motociclette.

La nuova Tiger è provata dalla rivista Motociclismo e nel fascicolo Ottobre 1993 si legge: “Costruita con attenzione e con materiali di qualità, la Tiger è una imponente enduro che ben si adatta ai lunghi viaggi, anche autostradali. Il sellone è confortevole e la posizione di guida è ben studiata a livello ergonomico. Discretamente efficace la semicarenatura.” e ancora: "Il motore rappresenta il pezzo forte della moto sia per prestazioni sia per l’originalità tecnica tutta europea che lo caratterizza” e “la Tiger sale al top per prestazioni e regolarità di marcia grazie all’ottima coppia ed alla fluidità nell’erogazione della potenza. … La Triumph si offre ottimamente finita nella sua livrea blu elettrico con tanto di scritte protette da vernice trasparente”.


Gli unici appunti segnalati alla Tiger sono dedicati alla morbidezza delle sospensioni, al baricentro piuttosto alto e alla tendenza dello sterzo a chiudersi nelle curve molto strette (leggasi tornanti). In Italia è proposta al pubblico a 15 milioni di lire in tre colorazioni diverse: Pimento Red, Khaki (Sandstone) e Caspian Blue.

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La Tiger MY1994 guadagna una nuova frizione e perde il colore Khaki. I carter sono verniciati di nero come il resto del motore.

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Il MY1995 si contraddistingue per la nuova rifinitura nera del forcellone posteriore e per il nuovo colore Diablo Black che si affianca ai precedenti Pimento Red e Caspian Blue.




Nel 1996 la Tiger è dotata di un nuovo portapacchi in alluminio modulare in sostituzione del precedente costruito in tubi d'acciaio.

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Il MY1997 è disponibile nei colori Chili Red (con la scritta "Tiger" bianca e nera a differenza della scritta bianca dei modelli precedenti), Khaki Green, Jet Black e Caspian Blue e rimane sostanzialmente uguale al modello precedente.



Carlo Talamo, l'importatore Triumph in Italia dal 1992 al 2002, ci teneva che il logo Triumph fosse ben evidente, e lottò a lungo con Hinckley perché anche sulla Tiger comparisse sul serbatoio la scritta "Triumph " anziché Tiger (perchè diceva giustamente che non esisteva un marchio di moto "Tiger" e la gente vedendola non capiva che era un modello della Triumph). Fra le vare "special" create da Carlo, va menzionata una Tiger in livrea militare che per un periodo utilizzò come moto personale. Questa fu riverniciata con la scritta Triumph ben evidente sul serbatoio:

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Il 1998 è l'ultimo anno di produzione della Tiger a carburatori che viene proposta al pubblico con la nuova forcella Showa in sostituzione della precedente Kayaba e nuovo ammortizzatore posteriore. Nuova gamma colori: Volcanic Red, Jet Black e British Racing Green.