Si nota subito l’inedito forcellone monobraccio
(diverso da quello della Speed Triple) allungato di 39mm rispetto al
precedente bi-braccio per una migliore stabilità (l’interasse è ora
30mm più lungo). Nuovo anche il gruppo ottico anteriore che,
considerato critico nella precedente versione, è stato ridisegnato e
ora sfoggia quattro parabole. Cambia anche la carrozzeria anteriore e
tutto il posteriore: sella, codino, fanale e scarico. Per migliorare il
lato touring della Tiger gli uomini di Hinckley hanno adottato un nuovo
telaietto posteriore che ora consente di montare borse più capienti (10
kg ciascuna, il doppio delle precedenti) capaci di contenere un casco
integrale. Nuove anche le ruote in alluminio forgiato a 5 razze
sdoppiate e personalizzate con un filetto rosso.
Una volta saliti in sella ci si trova di fronte la strumentazione
composta dal display a cristalli liquidi e contagiri analogico.
Attraverso i due pulsanti presenti nel blocchetto sinistro è possibile
navigare rapidamente nel menù (contachilometri totale, due parziali,
consumo e velocità media, consumo istantaneo, autonomia, etc). L’unica
indicazione di cui sentirò la mancanza durante il test è quella
dell’indicatore di marcia inserita: il tre cilindri spinge così bene
anche il sesta (accorciata del 3%) che più di una volta ho cercato di
inserire un’altra marcia!
Rivista anche la posizione del pilota che beneficia del manubrio più
basso di 11,5 mm e più vicino di 26 mm e di una sella più stretta dalle
forme ridisegnate per rendere la posizione di guida più comoda e
offrire una maggior sensazione di controllo. Per me la triangolazione
manubrio-sella-pedane è perfetta (sono “alto” 170cm).
Giro la chiave e metto in moto il trecilindri: il contachilometri segna
appena 25 km. Azzero il contachilometri parziale, regolo gli
specchietti, inserisco la prima e parto.
La moto pesa in ordine di marcia (con 20 litri di benzina) 235 kg che
sono tuttavia ben distribuiti. L’ampio manubrio permette di tenere
controllare bene la motocicletta nel traffico e anche nelle manovre a
bassissima velocità la Tiger è amichevole.
Veloce sosta al distributore ed entro in autostrada. La Triple è in
rodaggio per cui mi porto a 120 km/h con il contagiri che segna 5000
giri/min. La protezione aerodinamica è buona grazie anche al fatto che
la Tiger in prova monta il cupolino rialzato: busto e spalle sono ok.
Solo la parte alta del casco è investita marginalmente dal flusso
d’aria.
Dopo una trentina di km esco dall'autostrada e percorro una strada
medio veloce con curve ad ampio raggio. La differenza rispetto alla
vecchia Tiger è evidente: stabile e precisa, la sensazione di
“galleggiamento” del precedente modello è scomparsa. Le sospensioni,
entrambe Showa, sono state completamente riviste ed adattate alle nuove
geometrie (angolo di sterzo più chiuso di mezzo grado ed interasse più
lungo). L’assetto della Tiger Sport è rigido e questo si avverte quando
le condizioni del manto stradale peggiorano, ma è ad ogni modo
accettabile in relazione all’indole sportiva della moto.
Lago di S.Croce (BL)
Arrivo a Longarone. Considerato le nuvole all'orizzonte e il poco tempo
a disposizione, giro a destra in direzione diga del Vajont. La strada
inizia a salire e brevi rettilinei sono spezzati da tornanti più o meno
chiusi. Una delle cose più belle della Tiger è senza dubbio il
trecilindri 1050. La cartella stampa riporta “Potenza maggiorata –
grazie al nuovo scarico e al sistema di aspirazione migliorato gli
ingegneri Triumph sono riusciti a regalare ulteriori 10CV di potenza e
6Nm di coppia, aumentando al contempo l’erogazione a tutti i regimi”. A
differenza dei tester delle riviste io non posso maltrattare la moto
gentilmente prestata, per cui mi tengo sotto i 5000/5500 giri al minuto
come indicato dalla casa costruttrice.
Nonostante non abbia goduto dell’intero range di utilizzo del
trecilindri la Tiger mi ha divertito parecchio: da 3000 a 5000 giri il
trecilindri ha coppia sufficiente per qualsiasi situazione.
Avendo provato recentemente la Speed Triple 1050 posso ben immaginare
come si comporta questo motore oltre i 6000 giri. A tal riguardo Moto.it scrive “
Riprende dal minimo
anche in quinta, a 4.000 giri spinge come un dannato, a 6.000 giri urla
come un motore da corsa e dai 7.000 il rumore di aspirazione copre
tutto con feroce arroganza”, mentre Motociclismo “
Il
tre cilindri di 1.050 cc, seppure coi suoi anni alle spalle, è il
solito, splendido compagno di viaggio. Ai bassi è tanto dolce quanto
ricco di coppia, ai medi "fa strada", in alto spinge forte. L'iniezione
di potenza si sente, ma la verità è che anche quando si viaggia spediti
c'è così tanta spinta a qualunque regime che non si sente il bisogno di
tirare le marce fino a 8-9.000 giri, dove il surplus di grinta è
evidente”.
Da segnalare un miglioramento del cambio rispetto a quello della
precedente Tiger, ora più morbido e con innesti più precisi.
In questa successione di tornanti emerge forse uno dei pochi limiti
della Tiger Sport: le gomme di primo equipaggiamento. Le Pirelli Angel
ST (120/70-17 e 180/55-17) sono delle ottime gomme per il turismo
- progettate per lunghe percorrenze - ma non sono la miglior soluzione per gestire la
coppia del trecilindri 1050cc. In uscita di curva infatti, pur non
aprendo del tutto il comando del gas, la gomma posteriore tende a
scivolare quando l’asfalto non offre un ottimo grip. La perdita di
aderenza è facilmente controllabile, tuttavia in assenza di un
controllo di trazione avrei preferito una gomma più performante.
Diga del Vajont (PN)
Il tristemente famoso monte Toc che franò nella diga
del Vajont (PN)
Superata la diga del Vajont scendo verso Claut in direzione Lago di
Barcis. In questo tratto di strada, misto veloce, si possono apprezzare
ancora una volta le migliorate qualità ciclistiche della Tiger:
ciclistica solida e sensazione di stabilità nelle curve. Le
sospensioni, rigide, si comportano bene ed il feeling è ottimo. La
Tiger Sport è molto migliorata rispetto alla precedente: nell’uso
stradale "veloce" potrei paragonarla alla Speed Triple MY2010, l’ultima
“fari tondi”.
Passo di
Sant'Osvaldo (PN)
Lago di Barcis (PN)
Impianto frenante? Il nuovo ABS –
disinseribile - è stato rinnovato sia nell’hardware che nel software e,
abbinato ad una coppia di dischi da 320mm e all’impianto Nissin con
pinza ad attacco radiale a quattro pistoncini, rende la frenata potente
ed allo stesso tempo ben modulabile.
Superato il lago di Barcis mi dirigo verso Aviano e, rispettoso dei
limiti di velocità, riporto la Tiger Sport al concessionario.
E i consumi? "Sono leggermente scesi grazie alle regolazioni della
centralina EFI. Ora in città la Tiger consuma 6,6 l/100km mentre a 120
km/h si accontenta di 5,1 l/100km", questo dice la cartella stampa. Nel
mio caso il consumo medio, indicato, è stato in linea se non migliore
di quanto dichiarato dalla casa: 17,5 km/l (5,7 l/km) su un
percorso misto di 160 km. Il consumo è stato confermato anche al
distributore (9,4 lt x 162km).
Conclusioni
Cercate una motocicletta veloce, comoda, sportiva e
con buone capacità di carico? La Tiger Sport fa al caso vostro!
Rispetto alla precedente Tiger, la “Sport” è molto migliorata nella
ciclistica (quote, sospensioni, monobraccio) e nella capacità di carico
grazie alle nuove borse laterali più capienti. Il trecilindri è oramai
un classico e in questa versione guadagna in prestazioni e in economia:
un attento lavoro sul sistema di iniezione ha portato a un consistente
miglioramento dei consumi di carburante, che permette alla Tiger Sport,
secondo la casa, di percorrere il 7% in più con un pieno.
La casa madre offre inoltre una lunga lista di accessori: le valige
laterali con il sistema di equilibratura (Triumph Dynamic Luggage
System), il bauletto posteriore dotato di presa 12V interna (senza
cablaggi), manopole riscaldabili, protezioni laterali metalliche, sella
ribassata (830mm -5mm rispetto a prima) ed imbottita, il parabrezza
maggiorato e l’immancabile terminale di scarico Arrow in titanio con
fondello in carbonio che fa risparmiare 2,6 kg sulla bilancia.
La Tiger Sport è disponibile presso la rete vendita Triumph nelle
colorazioni Crystal White e Diablo Red al prezzo di 11.990 euro ABS
incluso.
Ringraziamenti
Si ringrazia il
concessionario
ufficiale Triumph Dal Bello di Conegliano nella persona di Dario
per la Tiger Sport utilizzata per questo servizio.