Ottobre 1993 - Pubblicità Triumph Speed Triple MY1994
Questa prima Speed Triple è "figlia" di
Carlo
Talamo:
è infatti Carlo che chiede agli inglesi di personalizzare la Trident in
versione cafè racer. Anche lo stesso nome "Speed Triple" nasce da
un’intuizione di Carlo: in una pubblicità del 1993 la special “
Alu”,
ideata e costruita dalla Numero Tre di Carlo, era infatti stata
battezzata Speed Triple:
1993 - Pubblicità Numero Tre Carlo Talamo:
appare per la prima volta il nome "Speed Triple"
In occasione del TriumphLive, la festa per i
primi 20 anni di Hinckley, la casa inglese espone dei cartelloni in cui
si ricostruisce la propria storia: nel caso della Speed Triple è
confermato l'importante ruolo di Talamo nella nascita di questo nuovo
modello.
2010 - TriumphLive: la casa madre riconosce il
ruolo di Carlo Talamo nella nascita della Speed Triple
Al salone di Milano del
1993 viene presentato anche un esemplare
verniciato dello stesso Racing Yellow della Daytona, colorazione che
entrerà in produzione ma che non risulta essere importata in Italia
(anche se viene citata nella gamma colori nell’articolo di Motociclismo
del 1995). Sul mercato italiano la Speed Triple sarà disponibile, a
quanto ci risulta, nel solo colore Diablo Black: riscuote un buon
successo ed in breve diventerà la Triumph più venduta in Italia e sarà
riconosciuta come "la" cafè racer degli anni '90.
1993 - Speed Triple "Racing Yellow" MY1994 esposta
al
Salone Motociclistico EICMA di Milano (grazie a Nikon e Wasabi)
1993 - Speed Triple "Racing Yellow" MY1994 (grazie a
Nikon
e Wasabi)
Le aspettative della casa inglese per la nuova Speed Triple sono
elevate tanto che per il primo anno di produzione di pensa di produrne
ben 1.400 su un totale di 8.500 motociclette messe a budget per il 1994.
Nella prova di Motociclismo Luglio 1994 la Speed Triple viene
accreditata di 92,18 CV alla ruota e 212 km/h, mentre i commenti
riportati dai tester sono positivi:
“La
Speed Triple offre un assetto sportivo con il pilota piuttosto coricato
in avanti… Buona la posizione delle gambe grazie alla posizione delle
pedane e le ampie svasature del serbatoio. I comandi al manubrio sono
di ottima fattura e facilmente raggiungibili. Dolce ed elastica, la
Speed Triple si lascia condurre con sorprendente facilità su tutti i
percorsi, ben supportata del rigido telaio e dalle sospensioni efficaci
in ogni condizione di asfalto: piuttosto rigida, come del resto si
conviene ad una moto di tale peso e prestazioni, offre comunque un buon
confort anche nella marcia a due; solo con una guida più decisa la
forcella mostra qualche limite affondando più del dovuto. La Speed
Triple è maneggevole anche nello stretto anche se l’agilità nel
traffico è limitata dal ridotto angolo di sterzo. Del motore, più volte
analizzato nella prova di altri modelli della gamma, non c’è che
ribadire la linearità dell’erogazione e l’assenza di vibrazioni a tutti
i regimi: un vero piacere per chi, oltre alle prestazioni, ogni tanto
gradisce le andature turistiche senza dover ricorrere freneticamente
alla leva del cambio per un sorpasso o una leggera salita.”
Articolo tratto da Motociclismo Luglio 1994
Articolo tratto da Motosprint Luglio 1994 (Grazie a
Rikka)
Articolo tratto da Motociclismo 1994
Articolo tratto da LaMoto Luglio 1994 (Grazie a Paolo Kappa)
In occasione della tappa di Donington del BSB, il campionato Superbike
inglese, in programma il 24 luglio 1994, è organizzata una gara
riservata alle Speed Triple 900. Questa sarà la prima uscita in pista
ufficiale per la casa inglese, che inaugura nel corso del 1995 il
trofeo monomarca "Speed Triple Challenge Race" al fine di far conoscere
la Speed Triple al pubblico. Il campionato prevede l'iscrizione di 30
Speed Triple tutte uguali. Grazie a questo espediente il nome Speed
Triple inizia ad essere conosciuto. Testimonial dell'evento è il pilota
inglese Ron Haslam. Il "Speed Triple Challenge Race" verrà esportato in
pochi anni in Francia, Germania e Stati Uniti. La foto qui sotto ritrae
Steve Chiodo (storico importatore Triumph
australiano) e la sua Triumph Speed Triple nr. 33 con la quale
partecipa allo “Speed Triple Challenge”.
1994 - Speed Triple Challenge: al centro l'importatore Steve Chiodo e a destra la T-shirt
dell'epoca per la quale ringrazio NiRider)
MY2014 Triumph Speed Triple da Classic Bike
1995 - Speed Triple T301
Il MY1995 della Speed Triple rimane invariato se non per le pinze freno
marchiate "Triumph" anziché Nissin e la nuova colorazione Fireball
Orange. Il prezzo di listino sale da 16 a 19 milioni di lire.
1995 - Speed Triple "Fireball Orange"
1994 - Speed Triple "Fireball Orange" MY1995 esposta
al
Salone di Colonia
1996 -
Speed Triple T301
Nel 1996 la Speed Triple guadagna il cambio a 6 marce, i freni con le
pinze in oro a 4 pistoncini, la forcella migliorata, un più efficace e
più leggero ammortizzatore posteriore con ridotti interventi di
manutenzione. Questa è l’ultima Speed Triple mono faro.
1996 - Speed Triple "Diablo Black"
1996 - Pubblicità "Così non le faranno più"
pubblicata pochi mesi prima della presentazione della nuova Speed
Triple T509
1995 - Speed Triple "Diablo Black" MY1996 esposta al
Salone di Parigi
1997 - Speed Triple 750cc “limited edition”
Nel
1997 escono dalle linee di montaggio di Hinckley le ultime Speed
Triple T301 anche se è già in produzione la nuova Speed Triple T509. Da
segnalare
un piccolo lotto di soli 125 esemplari di Speed Triple 750 "limited
edition"
nell'unica colorazione Diablo Black e assemblato utilizzando l'ultimo
lotto di produzione del tre cilindri in
versione 750cc. Rispetto alla Speed Triple 900 la 750cc si differenzia,
oltre che per il trecilindri di cubatura inferiore, per i silenziatori
(prelevati dalla Sprint Sport), per la gomma posteriore da 160 anziché
180, per tubi dell'impianto frenante in gomma (e non in treccia
metallica) e per le pinze freno nere (e non color oro). Non ci risulta
che nessuna di queste Speed Triple 750cc
sia mai arrivata in Italia. L'esemplare qui fotografato (grazie ad
Attilio per le foto) è stato esposto al Tridays del 2013:
Speed Triple MY1997 750cc Limited Edition (Grazie ad Attilio per le foto - Tridays 2013)