Nel
secondo dopoguerra lo scooter ebbe un buon successo commerciale grazie
binomio economicità di esercizio e praticità
d’uso.
I modelli di maggior successo di questo segmento erano sicuramente le
italiane Vespa e Lambretta. Negli anni ’50 la BSA, ricordiamo
proprietaria della Triumph, aveva tentato di conquistare questo mercato
senza però ottenere un grosso successo commerciale.
Il gruppo inglese decide quindi, a sorpresa, di mettere in
campo
il marchio Triumph ed il suo celebre progettista Edward Turner. Nel
corso del 1957 Jack Sangster annuncia che l’azienda di
Meriden sta collaudando i primi prototipi del nuovo veicolo. Gli
scooter Triumph almeno nelle intenzioni
iniziali, avrebbero dovuto offrire, oltre alla protezione alle
intemperie, anche ottime prestazioni velocistiche in linea con la
tradizione e l’immagine di Triumph.
Nel mese di ottobre del 1958 sono presentati al pubblico due nuovi
scooter: un monocilindrico due tempi da 175cc ed un bicilindrico da
250cc a quattro tempi. I due modelli saranno commercializzati sia con
il marchio Triumph - con il nome Tigress – e con il
marchio
BSA - modello Sunbeam.
Dal punto di vista estetico la carrozzeria è esattamente la stessa
per entrambi i modelli e marchi, diversificati però nelle
scelte cromatiche (blu per Triumph e silver per BSA). Le dimensioni
sono paragonabili a quelle della nostra Lambretta, quindi generose ma
senza esagerare. Tutta
la produzione di questi veicoli,
indipendentemente dal marchio utilizzato, è dislocata presso lo stabilimento BSA
in Waverley Street a Bimingham.
1958
- Lo stand Triumph al salone di Earls Court con una presenza massiccia
di scooter
I
tempi cambiano ma l'abbinamento donne e motori.... (Tigress)
1958
- Triumph Tigress (foto tratta dalla rivista Motor Cycle News
1958
- Depliant presentazione Tigress
1958
- Tigress: Annuncio su "Motorclycling" Novembre 1958 e foto
pubblicitaria dell'epoca
Il Triumph Tigress è proposto in tre versioni: TS
(172cc
due tempi monocilindrico), il TW 2 (249cc quattro tempi bicilindrico)
ed il TW 2S (versione TW 2 con avviamento elettrico).
La versione due tempi del Tigress è dotata di monocilindro
da
172cc (61,5 x 58mm) in ghisa con testa in lega d’alluminio e
pistone a due fasce. Il raffreddamento è ad aria forzata.
Questa unità deriva dal 125cc montato nella Bantam, motocicletta marchiata BSA.
Con una velocità di crocera di circa 45-50 mph (circa
75km/h) ed
un ridotto consumo il Tigress monocilindrico verrà proposto
negli anni con poche modifiche principalmente di carattere estetico.
Motore
monocilindrico due tempi 172cc
Il bicilindrico quattro tempi (56 x 50,62 mm) da 249cc è
invece
composto da un monoblocco comprendente i cilindri, il basamento e
cambio comandato a pedale. Si tratta di un progetto completamente
nuovo. La testa in lega leggera è dotata di inserti in ghisa
per le sedi delle valvole comandate da aste e bilanceri. Il rapporto
di compressioni è pari a 6,5:1. Il bicilindrico è dotato di raffreddamento ad aria forzata
tramite un’apposita ventola calettata al
volano-magnete. La versione
bicilindrica 250cc uscirà di produzione
nell’ottobre del
1964.
Il resto della meccanica è comune ai due modelli: dalla semplice
frizione a tre dischi e tre molle (abbinata ad un tradizionale cambio
inglese a quattro rapporti) alla trasmissione finale costituita in una
catena duplex. Il retrotreno è dotato di singolo
ammortizzatore
posizionato sul lato destro, mentre all’anteriore la forcella
telescopica è del tipo monobraccio (a due elementi) con
ruota a
sbalzo. Entrambe le ruote sono da 10 pollici fissate con tre bulloni e
sono intercambiabili tra di loro. I freni a tamburo da 5 “
sono
comandati dalla leva destra (anteriore) e dal pedale sinistro
(posteriore). Il telaio è costruito in tubi diversamente
dalle
realizzazioni italiane.
I comandi al manubrio sono di tipo motociclistico con comando del gas a
destra e frizione a sinistra. Il catalogo è ricco di accessori che permette di personalizzare a piacere il proprio mezzo.
Tigerss
- telaio e forcella anteriore
Nel 1961 la gamma colori si allarga, oltre al tradizionale blu, alle
colorazioni primula, grigia ed alla bicolore blu-ivory.
Nel 1962 un secondo scooter si affianca al Tigress, un modello
più piccolo, più economico e soprattutto
più
facile da utilizzare tanto che nei primi cataloghi viene indicato come
lo scooter ideale per le donne! Il nuovo veicolo viene presentato
ufficialmente a Meriden nel corso di un incontro al quale
partecipa la maggior parte della forza vendite Triumph.
1962
- Depliant presentazione Tina
Il nuovo
scooter, battezzato
Tina,
è dotato di trasmissione automatica assicurata da una
cinghia a
V (prodotta dalla Goodyear) con pulegge a diametro variabile.
All'interno della puleggia sono presenti delle sfere d'acciaio che
sottoposte alla forza centrifuga modificano il diametro della puleggia
stessa.
Il freno
anteriore è comandato dalla leva destra, mentre per azionare
il
freno posteriore poteva essere premuto indifferentemente uno dei due
pedali presenti. La struttura del nuovo scooter è
convenzionale con il telaio simile alla Lambretta con grosso trave
centrale che parte dal canotto e, passando al centro della pedana, si
congiunge con la parte posteriore di supporto al motore. Come
unità propulsiva il Tina utilizza
un piccolo monocilindrico orizzontale due tempi da 100cc (50,4 x 50mm)
alimentato da un piccolo AMAL posizionato sul lato sinistro. Il
cilindro in ghisa è accoppiato ad un testa in lega leggera
con
pistone a due segmenti. Le prestazioni sono limitate a circa
4,5
CV a 5000 giri con una velocità max di circa 72 km/h.
ù
Due piccoli
freni a tamburo da 5” sono fissati alle ruote da
8” dotate di pneumatici Avon. Tutta la carrozzeria
è, come
di consueto per questo genere di veicoli, costruita in lamiera
stampata. Unica eccezione il parafango anteriore costituito in PVC.
Dopo aver risolto i primi (gravi) problemi alla trasmissione
automatica, il Tina verrà prodotto senza variazioni fino al
1965
quando viene
sostanzialmente rivisto dal punto di vista estetico e ribattezzato T10.
Sebbene la meccanica rimane quasi invariata, l’impianto
elettrico
subisce numerose modifiche. Il nuovo T10 si diversifica dal Tina
soprattutto nella parte posteriore.
Lo scooter
Triumph Tina (versione T10) in tutta la sua bellezza (!)
Triumph
T10
1966
- Pubblicità del Tiger Cub e T10 - La soluzione di Triumph
ai problemi di traffico
Nel 1967 i pannelli anteriori diventeranno removibili per facilitarne
la sostituzione in caso di caduta, ed è introdotta la
colorazione a due tonalità diverse. Dopo un breve periodo il
T10
torna alla tinta originale rossa e rimane invariato fino
all’uscita di produzione a metà degli anni
’70.
Gli scooter Triumph non ebbero un grosso successo commerciale e non
riuscirono a competere nelle vendite con la Vespa o la
Lambretta nemmento nel mercato interno.
Tina
automatic truck costruito in soli dodici esemplari (notare la targhetta
Triumph all'anteriore!)
Prototipo
veicolo quattro ruote!!!
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