Competizioni Triumph | ||
Pubblicità sito Johnson motors inc. Locandina
campionato AMA 1962.
Trident durante la Bol d'Or a Montlhery (1970).
Triumph Trident BSA Rocket III ('70) (1970).
Trident con telaio Rob North usata in garar da Gary Nixon Trident "Slippery Sa |
Le corse in America Nonostante il successo della Grand Prix nel primissimo dopoguerra, Turner resta irremovibile riguardo le corse e la produzione di questa bicilindrica termina nel 1950. Per fortuna il mercato americano vende molte motociclette e si svolgono gare ogni domenica. E' quindi necessario che la casa madre assista i piloti che gareggiano con le moto preparate dalle filiali americane. Nel 1962 arriva la prima vittoria alla 200 Miglia di Daytona grazie a Don Burnett e alla sua T100/SR, mentre l'anno seguente è il turno di Eddie Mulder che si aggiudica il campionato AMA fuoristrada con una Bonneville Unit 650. Nelle ruote tagliate è Bill Baird a fare incetta di titoli nazionali enduro con la sua Triumph 500: ben sette fra il 1962 ed il 1968. Tutte queste affermazioni spingono la Triumph ad un impegno più diretto. Il reparto corsa è guidato da Doug Hele che progetta mezzi molto competitivi. Nel 1966 Buddy Elmore vince la 200 Miglia di Daytona con una delle sei T100R 500 inviate negli Stati Uniti per quella stagione, mentre il biennio seguente è dominato da Gary Nixon, capace di aggiudicarsi nel 1967 e 1968 l'AMA Grand National Champion. Nixon si aggiudica anche la 200 Miglia di Daytona nel 1968 e in quell'occasione si ripete l'impresa del 1908 : sei Triumph ai primi dieci posti.
La Bonneville Nel frattempo in Europa la Bonneville Thruxton si conquista un posto nella storia con le innumerevoli vittorie acquisite.Arrivano le Trident Alla fine degli anni Sessanta la casa inglese raggiunge il massimo livello di sviluppo della T100R 500. Per contrastare l'imminente ondata giapponese serve qualcosa di nuovo, ed ecco che nascono le favolose tre cilindri Trident. Gene Romero e Don Castro affiancano il veterano Nixon nelle gare del Grand National. Romero corre per sette anni con le Triumph. E' uno specialista del Flat-track ma non se la cava male neanche sull'asfalto. Sono suoi infatti i migliori piazzamenti della tre cilindri a Daytona (due volte secondo nel '70-'71 con pole record a più di 250km/h di media) ed è per merito suo che la Triumph si aggiudica per l'ultima volta il Grand National nel 1970. L'impegno economico è gravoso ed i risultati non sono all'altezza delle pretese. Prima della definitiva chiusura del Reparto Corse, la Trident si aggiudica il Bol d'Or del 1970 con Smart-Dickie a Montlhery e quello dell'anno successivo (1971) a Le Mans grazie a Tait-Pickrell. C'è un ultimo colpo di coda nell'attività sportiva: sul celebre Mountain Circuit dell'isola di Man una Trident "Slippery Sam" diventa l'incubo della Production, aggiudicandosi per cinque volte consecutive la gara dal 1971 al 1975.
Nuova Triumph Dopo la ricomparsa del marchio Triumph ad opera di Bloor & C. l'attività agonistica della casa è in fase di rilancio. Non considerando il prototipo Saxon motorizzato Triumph della metà degli anni '90, il vero rientro alle competizioni è avvenuto all'inizio del 2003 con l'iscrizione del team Triumph Valmoto al campionato Supersport Inglese con la nuova Daytona 600. Il rientro alle competizioni viene festeggiato con la vittoria al TT junior con la Daytona 600 guidata da Bruce Anstey.
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2004 |
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Inghilterra
Anche quest'anno il team ValMoto partecipa al campionato SuperSport inglese con la Daytona 600 guidata da Craig Jones. Nella prima gara il pilota inglese segna in nuovo record del giro e si classifica al secondo posto a fine gara: 1.
K. Harris (Honda) 30:24.585 Race
result Comunicato Ufficiale Triumph Italia : Il pilota Valmoto Triumph Craig Jones ha fatto la gara della sua vita portando alla vittoria nel round finale del difficilissimo campionato inglese supersport a Donington Park in settembre la Daytona 600 del Team Val Moto. La gara di Donington vede tradizionalmente i piloti dare il massimo dovendo tra l’altro assicurarsi un contratto sicuro per la stagione successiva. E con il titolo 2004 gia assegnato a Karl Harris, ai rivali non era concessa nessuna grazia. Ma per Jones la motivazione non erano i soldi, era la gloria! Il coraggio e il feroce desiderio di vincere hanno visto Jones quasi rischiare una penalità per partenza anticipata quando il semaforo si è spento. Il dover afferrare per un attimo i freni ha rovinato la sua partenza e lo ha relegato in ottava posizione alla staccata della curva Redgate. Tuttavia, ha messo in piedi molto in fretta la sua rimonta. Era chiaro che Jones non era un uomo intenzionato a perdere tempo, e lo ha confermato con una emozionante serie di sorpassi belli e puliti che lo hanno portato in competizione per una posizione da podio. Sapendo che tutti i piloti in pista avevano solo un pensiero nella testa, il diciannovenne pilota Triumph inizialmente si è accodato al gruppetto dei primi prima per poi superarli velocemente e senza compromessi. Dopo aver frantumato il giro record del Mondiale Supersport che era stato opera del grandissimo Paolo Casoli, Jones ha iniziato a salutare gli avversari. A quel punto l’azione si è movimentata, con il veterano della 250GP Jay Vincnent e il pilota Suzuki TAS Tom Sykes che hanno tentato una fuga con la Daytona attaccata alle loro ruote. La coppia ha fatto del suo meglio per evitare il confronto, ma non è servito a nulla e Jones si è facilmente inserito dietro al primo,per poi superarlo e conquistare così la testa della corsa. A dispetto delle attese degli altri piloti, Jones non ha fatto il minimo errore. E’ stato abile a essere sempre velocissimo in curva la dove i suoi avversari non erano in grado di farlo, a frenare sempre dopo chiunque altro pilota, a far scivolare lateralmente la sua Triumph in tutte le curve strette. Ha fatto in modo di essere estremamente difficile da superare. E la Daytona non è stata da meno in quanto a velocità. E dopo sfruttamenti di scie, sorpassi impossibili, staccate al limite Jones ha usato tutti i cavalli disponibili ,senza contare l’enorme sforzo di abilità e concentrazione, per portare a termine i giri rimanenti in testa. Ma ha saputo tenerli a distanza, e Jones ha finalmente superato la bandiera a scacchi di fronte a un paddock affollato ed elettrizzato. Ma visto che la nuova Daytona 650 2005 non è più ammessa alla classe 600cc in virtù della sua cilindrata, questa è stata anche la ultima gara della Daytona. Dove ha dimostrato, prima di ritirarsi dalle competizioni, il suo alto livello prestazionale. Ross Clifford, Product Manager di Triumph era ovviamente felice di questa vittoria; “Che grandiosa sensazione. E’ stato un lungo e duro lavoro arrivare a questo punto, ma era ora! Le mie congratulazioni vanno al team Valmoto e a Craig Jones per la vittoria, e voglio ringraziarli per tutti i loro sforzi degli ultimi due anni. So che è un vero peccato che non ci sarà una Triumph nella serie dell’anno prossimo, ma la Daytona 600, con la sua coppia così incrementata, offre prestazioni (nell’uso reale) così accresciute ai nostri clienti che era un passaggio che dovevamo fare.”
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Italia
Tra le novità tecniche più interessanti della Coppa Italia 2004 la presenza di una Triumph Daytona 600 tra una miriade di giapponesi. Nella prima gara la moto, portata in gara da Domenico Fasanelli, non ha potuto esprimersi al meglio. Il pilota laziale infatti, è volato via sull'olio lasciato da un'altra moto e la Triumph - in un primo momento allineata anche per il secondo start - non ha potuto ripartire proprio a causa dei danni subiti.
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Canada
La Daytona 600 con il numero 57pilotata da Dave Hoge è inscritta al campionato SportBike 600 canadese.
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USA
Il team Snarl Sport Racing Group ha confermato che sta mettendo a punto una Daytona 600 per correre nella nuova categoria SuperSport AMA limitata a motociclette da 600cc derivate dalla produzione di serie. I primi test, detti shakedown test, sono avvenuti a Laguna Seca con esito soddisfacente. Per maggiori informazioni visitate www.snarlsport.com. |
2005 |
THRUXTON
CUP (ITALIA)
- Tratto dal
sito
www.thruxton-cup.it iv |
Da segnalare il nuovo trofeo "Thruxton Cup" organizzato da Triumph Italia: maggiori informazioni nella pagina Thruxton Cup. |
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2006 |
SPEED
e THRUXTON
CUP (ITALIA)
- Tratto dal
sito www.trofei.triumph.it |
SPEED CUP Dedicato alla Speed Triple 2005/2006, questo trofeo si disputa su cinque prove: 02 aprile a Vallelunga, 28 maggio a Magione, 16 luglio a Varano, 03 settembre a Vallelunga e 17 settembre a Misano . La quota d'iscrizione alla SPEED TRIPLE CUP è di € 3.400,00 (IVA inclusa) è comprensiva dell'iscrizione alle cinque gare e della fornitura del seguente kit: N° 1 coppia di pneumatici METZELER RACETEC e RAIN 120/70ZR17 e 180/55ZR17 N° 1 Scarico completo racing ZARD N° 1 Kit codone, vasca, PLASTIC BIKE N° 1 Catena 530 RK N° 1 kit pignone da 19 e corona da 43 - 530 CHT CHIARAVALLI N° 1 Set pedane racing 3,5 VALTERMOTO N° 1 Copri-pignone alluminio VALTERMOTO N° 1 Manubrio a piega bassa MN01 - MN02 VALTERMOTO N° 1 Kit attacchi per vasca e codone VALTERMOTO N° 1 Sella in neoprene VALTERMOTO N° 1 set pastiglie anteriori PFC N° 1 Kit lubrificanti CASTROL N° 1 Kit prodotti per la pulizia moto MAFRA N° 1 Filtro aria BMC N° 1 Set grafiche (loghi ufficiali Trofeo) N° 1 T-shirt Triumph N° 1 corso sospensione ÖHLINS c/o Andreani Goup CHIARIMENTI TECNICI Motore: Motore completamente originale. Non è ammessa nessuna modifica e/o manomissione ad alcun organo del motore. Non è ammessa alcuna asportazione o aggiunta di materiale al motore o ai suoi componenti od organi. Non è ammessa lucidatura dei condotti di aspirazione e scarico. Sistema di scarico: ZARD fornito nel KIT Lo scarico non potrà essere modificato in nessun modo. Iniezione: Sistema e componenti devono rimanere quelli di serie ad eccezione del power commander Dynojet per adeguare la carburazione, acquistabile presso l'organizzatore. Il filtro aria dovrà essere quello proposto dalla B.M.C ed inserito nel kit ( scatola filtro e convogliatori originali ). Ciclistica: Dimensionamento del telaio, forcella o forcellone come da fiches di omologazione .E' vietato asportare o aggiungere materiale al telaio. E' possibile proteggere carter motore con materiali vari. Freni: L'impianto frenante deve essere quello originale, tranne la pompa anteriore che si può sostituire con quella da 19mm di diametro della DISCACCIATI acquistabile presso l'organizzatore. Pastiglie freno anteriori: si possono usare PFC in alternativa alle originali. Sospensioni: - Anteriori : TRIUMPH originale, con modifica ÖHLINS. - Posteriore : Ammortizzatori ÖHLINS. - Ammortizzatore di sterzo ÖHLINS La prima Speed Cup presentata in occasione del salone EICMA 2005 a Milano. |
Trofei 2006 - Tratto
dal sito www.trofei.triumph.it
La pioggia battente ha battezzato i vincitori di Speed e Thruxton Cup sul prestigioso circuito di Misano che, come lo scorso anno, è stato il palcoscenico della tappa conclusiva dei trofei monomarca Triumph. Entrambi i titoli sono stati assegnati con un finale thriller che ha aggiunto interesse ad una stagione già appassionante. Sia la Speed Triple Cup, sia la Thruxton Cup hanno infatti avuto ben quattro vincitori differenti nelle cinque gare disputate, a dimostrazione di quanto siano state combattute. A spuntarla sono stati rispettivamente Giorgio Salvatico, per soli due punti su Marco Pirazzoli, che ha vinto l'ultima gara, e Andrea Olivari che proprio a Misano ha effettuato il sorpasso ai danni dell'ex-leader Federico dal Forno. Quest'ultimo si è comunque aggiudicato il titolo nella classifica Over35, davanti a Michele di Cesare. Formula vincente non si cambia, o quasi. Ecco dunque che, per il 2007, la Thruxton Cup sarà replicata con gli stessi criteri che l'hanno ispirata sinora. La Speed Triple Cup, invece, cambierà faccia e si tramuterà in un trofeo Open, al quale potranno prendere parte tutti i modelli di Speed dal 2002, le Daytona 675, le nuove Tiger 1050 e anche le Daytona 955 dal 2002. |
Foto
realtiva alla
prima
prova Speed Cup disputata a Vallelunga il 02 aprile 2006 |
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USA
L'arrivo della sportiva 675 darà sicuramente un impulso al ritorno alle competizioni da parte della Triumph. Il concessionario americano Martin Moto iscriverà la nuova tricilindrica inglese alla Formula USA National Roadrace Series. Maggiori informazioni su www.martinmoto.com. |
L
E
T R I U M P
H V I T T O
R I O S E |
Trackmaster 750 Gene Romeo su Trackmaster 750 ad Albany nel 1973 |
Triumph Trackmaster 750 - Flat-track (USA) Motociclismo d'Epoca Novembre 2002 Le corse di Flat-track sono rumorose, spettacolari e il livello di competitività è elevatissimo. Si corre girando in senso antiorario su ovali in terra battuta. Le moto non hanno il freno anteriore e si guidano facendo derapare la ruota posteriore allo stesso modo dello Speedway, usando il piede interno come appoggio direzionale. Le gare sono particolarmente lunghe, solitamente si corre per almeno 40km, toccando spesso i 200km/h in rettilineo. Il momento di gloria per i motori bicilindrici verticali è nella prima metà degli anni settanta ed uno degli ultimi piloti a vincere fu Gene Romero che si aggiudicò il Grand National del 1970 grazie ad un nuovo motore Triumph di 750cc derivato da quello 649cc della Bonneville. Il telaio è un Trackmaster in tubi d'acciaio. In motore sviluppa circa 60CV alla ruota. Al fine di ottenere l'indispensabile omologazione ne fu costruita una piccola serie di 200 esemplari. |
Percy Tait in azione al GP del Belgio del '69 e la stessa moto fotografata nel paddok. Qui sotto è sempre Tait impegnato con la 500 in versione Production.
Le moto qui sotto fotografate sono state ricostruite da Mick Hemmings noto restauratore Norton e Triumph. |
1969 - Triumph 500 GP - Motociclismo d'Epoca Aprile 2004 Lo sapevate che la Triumph ha corso anche nel campionato mondiale 500? E lo sapevate che Percy Tait arrivò secondo al GP del Belgio del 1969 dietro ad un certo Agostini su MV Agusta? Questo secondo posto concluse l'avventura della Triumph nel motomondiale del '69 ed il ciclo di agonistico iniziato negli Stati Uniti tre anni prima nelle gare del campionato AMA. La moto in questione è un prototipo sviluppato attorno al motore bicilindrico della T100R Tiger stradale, opportunamente preparato per le corse da Doug Hele e dai suoi uomini. Negli anni 60 in Triumph non esisteva un vero e proprio reparto corse. Si deve all'insistenza dei distributori americani, che spingono per far correre delle motociclette nel Campionato nazionale per un ritorno d'immagine, se la Triumph si cimenta nelle competizioni americane. L'azienda inglese però vuole partecipare alle competizioni con modelli di serie. Le moto che gareggiano nelle gare AMA sono molto simili a quelle di serie se non per i freni e le sospensioni. In Europa invece, il regolamento lascia più libertà agli uomini di Hele tanto è vero che le moto che corrono nelle gare Prodution sono al limite della squalifica. Il bicilindrico aumenta di cilindrata (fino a 499cc), l'albero motore viene lucidato ed equilibrato, le bielle sono lucidate ed alleggerite mentre il rapporto di compressione aumenta fino a 11,5:1 grazie a pistoni speciali. La testa viene lavorata ed i condotti sono lucidati. Numerose altre lavorazioni interessano le valvole, le camme, e altri particolari. I carburatori sono degli Amal da 30mm con vaschetta centrale in comune. Accensione tradizionale e lubrificazione a carter secco. I carter motore sono realizzati in magnesio. Il risultato di tutto questo lavoro sono 45CV a 8200 giri (10 in più del motore di serie). Nel 1969, con l'ultimo sviluppo, la potenza sale a 52 CV a 8700 giri. Il telaio della moto invece varia da un monoculla Reynolds a un doppia culla chiusa in tubi d'acciaio. Senza ombra di dubbio la 500 di Percy Tait è una moto importante per la storia della Triumph perchè rappresenta il massimo stadio evolutivo del motore T100. Dopo questo motore il gruppo Triumph-BSA si adegua al nuovo regolamento dal campionato AMA cominciando a lavorare sulle Trident e Rocket 3. |
Le due Trident vittoriose nel 1970 e 1971 1970 - Dickie e Smart 1970 - Smart alla partenza 1970 - Dickie in azione 1970 - Tait in azione 1970 - Ritorno pubblicitario 1971 - La vincitrice
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1970/1971
Bol d'Or - Motociclismo d'Epoca di Febbraio 2004
Fra
le tante vittorie raccolte dalla Triumph Trident sulle piste di tutto
il mondo ci sono anche i successi al Bol d'Or nel 1970 e 1971. Due
affermazioni avventurose, ottenute con pochi mezzi e con il cupo
declino dell'industria motociclistica inglese a fare da contorno. Nel
1970 al Bol d'Or si inscrissero molti piloti con la presenza ufficiale
di varie case motociclistiche : una BMW, una BSA Rocket 3, tre Laverda
SF, quattro Moto Guzzi V7, una Norton Commando e dodici Honda CB750.
Anche la Triumph quindi non poteva fare a meno di partecipare a questa
prestigiosa corsa, se non altro per il grande ritorno pubblicitario nel
mercato francese. Prima del 1970 la Bonneville T120 era la Triumph
più adatta per le competizioni tanto che l'allora
responsabile del reparto corse, il celebre Doug Hele, all'inizio la
preferiva alla Trident tre cilindri, convinto che quest'ultima fosse
pesante e poco maneggevole. Grazie al regolamento non molto rigido,
vennero allestite quattro motociclette speciali (una aveva i colori
BSA), con freni, sospensioni e componenti del motore da competizione
(con l'obbligo di mettere in commercio un kit analogo... anche se ad un
prezzo elevatissimo). Grazie a queste modifiche la Trident passa da 58
a 75 CV. Per il Bol d'Or furono adottate delle semicarenature che lasciavano scoperto parzialmente il motore, in modo da poter intervenire con facilità durante la corsa. Sebbene si trattasse di un impegno ufficiale, le casse della Triumph erano vuote e tutto venne fatto al risparmio. La logistica ed il trasporto di materiali, ricambi, viveri e generi di conforto venne gestita da Pegden e da sua moglie, che raggiunsero la Francia a bordo di un furgone Volkswagen al seguito del camion con le moto! Arrivati in ritardo sul circuito (furono costretti ad ingaggiare un taxista per trovare il circuito) Paul Smart cadde nel corso del primo giro di prove libere perchè le vibrazioni causarono la rottura dei supporti dei fanali anteriori che finirono sotto le ruote della moto. Alla fine della gara la Trident guidata da Paul Smart e Tom Dickie arrivo prima con nove giri di vantaggio dalla Honda CB750. La seconda Trident di Percy Tait e Steve jolly si piazzò al quinto posto completamente imbrattata d'olio (ruota posteriore compresa) per un difetto al circuito di lubrificazione; questa moto diventerà famosa come Slippery Sam (Sam era il soppranome di Tait) e negli anni successivi divenne la leggendaria tre cilindri che si aggiudicò il Production TT per cinque volte (l'ultima nel 1975). Per concludere in piena austerity la spedizione, gli uomini della Triumph festeggiarono la vittoria partecipando ad un cena offerta dalla Laverda. La seconda spedizione per il Bol d'Or del 1971 venne invece organizzata in maniera decisamente più professionale. Grazie al regolamento, divenuto più permissivo, furono utilizzati i celebri telai Rob North. Il team fu un mix fra i reparti corsa della Triumph e BSA, al punto che Trident di Tiat-Pickrell venne iscritta con le insegne BSA... che poi furono coperte, dagli uomini di Meriden, con degli adesivi Triumph! Dopo il primo giro Tait dovette rientrare ai box per la sostituzione di una candela. Quando rientrò in pista era all'ultimo posto. Tait e Pickrell impiegarono sei ore per riprendere raggiungere le prime posizioni. Alla fine vinsero la gara con sette giri di vantaggio rispetto alla seconda classificata (Laverda SF). Queste
due famose motociclette entrarono entrambe nel National Motorcycle
Museum di Birmingham e purtroppo sono state coinvolte nell'incendio del
settembre 2003 che ha distrutto innumerevoli motociclette d'epoca per
un
valore incalcolabile. |
Saxon-Triumph
telaio 005 : |
1995 - Prototipo Saxon motorizzato Triumph - Motociclismo Luglio 1994 Nel 1994 la Triumph ritorna indirettamente alle corse. Garantisce infatti il supporto alla Saxon che ha preparato un mezzo innovativo con il motore Super Triple 900 per il mondiale Superbike '95. Debutto a monza con un terzo posto sotto la pioggia battente nella Due Giorni Internazionale. L'intervento della casa inglese avviene tramite Jack Lilley (il più importante concessionario Triumph inglese) e tutto lo staff dirigenziale della casa britannica. La moto presenta un telaio a doppia culla con motore portante e la forcella tipo BMW telever. Il motore, Super III opportunamente modificato, raggiunge i 125 CV (contro i 115 CV originali) ed il peso viene ridotto da 79 a 69 Kg. In una seconda fase la cilindrata viene aumentata a 980cc raggiungendo i 142 CV. Alan Cathcart nel 1994 vince la prima gara internazionale delle nuove Triumph di Bloor nel circuito di Zeltweg (in realtà solo il motore è Triumph).Questa moto partecipa anche al Senior TT del 1996 piazzandosi al 14° posto alla media di 113,4 mph. La Saxon-Triumph "prototipo" non era una sola moto, ma in realtà erano...due. La prima, quella guidata dal giornalista sportivo Alan Cathcart giace al National Motorcycle Museum di Birmingham. La seconda, che è anche quella più vittoriosa, è invece oggi proprietà di M.B. ed è qui in Italia. Questa moto, telaio 005, è quella con cui Steve Linsdell conquistò il 14° posto assoluto al Senior TT del 1986, vincendo anche l'ambito Joe Craig Trophy, alla media di 113.43 mph. La stessa moto si è anche classificata 4° a Daytona nel 1997 ed ha conquistato molti altri piazzamenti ad Assen, Macau e Donington. Per maggiori informazioni visitate: http://www.biker.co.nz/Reviews/SaxonTriumph.txt http://www.accralite.com/accralite/Triumph.htm |
TT Junior 2003 |
2003 - Triumph ValMoto British Supersport team - Daytona 600 Martedì 24 febbraio 2003 torna alle gare un marchio storico delle due ruote come la Triumph, scuderia leader negli anni '70, pronta a fare il suo nuovo esordio nel British Supersport Championship che inizia il 30 marzo a SilverstoneTriumph rientra con il team ValMoto, due nuovissime Daytona 600 e due piloti di sicuro interesse come l'esperto Jim Moodie, due volte campione di categoria, e il talentuoso Craig Jones, fresco del titolo del National Junior SuperstocK Championship. Il miglior risultato ottenuto nella prima parte del campionato è il 2° posto nella gara Regal 600 SuperSport del 8 maggio e la pole ottenuta a Knockhill il 17 maggio. Per maggiori informazioni sui risultati nel campionato Supersport inglese potete visitare questo sito. Dopo numerosi anni una motocicletta costruita interamente dalla casa inglese torna a vincere : Bruce Anstey con la nuova Daytona 600 vince il TT Junior 2003. |
Bibliografia : - Motociclismo d' Epoca Anno 8 nr.07 - Luglio 2002 (Storia) - Motociclismo d' Epoca Anno 8 nr.11 - Novembre 2002 (Trackmaster 750) - Motociclismo Anno 81- Luglio 1994 (Superbike '95)
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Storia Triumph | Special Triumph | Speed Triple | Bonneville | Daytona 675 | Street Triple |
Tiger | Triumph d'Epoca | Pubblicità | Cataloghi | Competizioni | Carlo Talamo |
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