La
Triumph Bonneville del 1968-70 ha rappresentato il punto più alto
del design motociclistico britannico. I motociclisti americani si
aspettavano per il 1971 una Bonnie migliorata magari con l'adozione
di un bicilindrico di cubatura maggiorata a 750cc, di un nuovo cambio
a 5 marce e sicuramente i freni a disco e , perchè no, anche
l’avviamento elettrico: tutte caratterisitche già presenti
nei prodotti della concorrenza.
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I concessionari americani con il nuovo anno ricevono il MY1971 la
Bonneville con il nuovo telaio OIF che tanti problemi ha portato alla
Triumph (vedi dettagli nella storia della Bonneville). Il design della
moto cambia perdendo le linee che caratterizzavano le motociclette
inglesi: dalla forma del serbatoio all’impianto di scarico. Sembrava
che i tecnici inglesi avessero voluto copiare il design giapponese. A
tutto ciò si aggiunge una scarsa affidabilità generale.... ed ecco il
mix perfetto di motivazioni per cui la nuova Bonnie non fu apprezzata
dal grande pubblico.
Nel novembre del 1971 Jack Redmond, uno dei dirigenti di Triumph USA,
conoscendo il precedente coinvolgimento di Craig Vetter nella progetto
X-75 Hurricane, decide di chiamare il designer ameircano per ridisegnare la Bonneville.
Jack
Redmond
mostra a Vetter un chopper costruito dal
concessionario Burbank su base Bonneville… spera che Craig ne
tragga spunto, ma quet’ultimo aveva in realtà idee ben diverse. In
America, Triumph era famosa in quel periodo anche grazie a Gene Romero
e la sua
Bonneville Flat Tracker TT con la quale vince il campionato AMA Grand
National
Championship del 1970. Vetter vuole
che la sua Bonneville assomigli a quella di Romeo tanto famosa negli
Stati Uniti. Sarebbe stata un Bonneville TT stradale! Redmond spedisce
due Bonneville gold/white a Vetter, una da modificare ed una invece da
guidare.
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1972 -
Bonneville TT by Craig Vetter
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