Le recenti
TT600 e le Daytona 600/650 degli anni 2000 non
sono le prime quattrocilindri costruite dalla casa inglese, negli anni
‘70 la Triumph
di Meriden aveva
infatti costuito un prototipo di una quattro cilindri il linea per fare
concorrenza all’avanzata dell’industria giapponese. Il progetto non
nasce da un
foglio bianco ma è un “evoluzione” della tre cilindri Trident che a sua
volta
deriva dal twin nato nel ’36! E’ naturale quindi che le soluzioni
adottate
dal nuovo propulsore non siano tecnologiacamente all'avanguardia. Il prototipo Quadrant, presentato
nel
1974, non entrerà mai in produzione.
L’unico prototipo costruito è
oggi esposto presso il National Motorcycles Museum di Birmingham.
Nel 1974
Denis Poore, la persona a capo della NVT (Norton Villiers Triumph), chiede al team di progettazione una
quattrocilindri per contrastare le varie four giapponsi. Non avendo
risorse finanziarie per creare un progetto da zero, Doug
Hele, con l’aiuto di Alan Barrat e
Jack
Shemans, unisce due motori tricilindrici della BSA Rocket III (cilindri
leggermente inclinati in avanti), elimina i due cilindri laterali ed
ottiene
così il primo quattro cilindri Triumph da 1000cc (987cc alesaggio x
corsa
67x70, rapporto di compressione 9,5:1). L’albero motore è costruito
aggiungendo un gomito all'albero precedentemente utilizzato per
prototipo trecilindri 180°C. Gli alberi a camme, dotati di un profilo meno spinto di quelli
in uso
sulla Trident, sono commissionati a Reg Hyde. Il resto della
componentistica
del motore è prelevata dai propulsori a due e tre cilindri allora in
produzione, ed opportunamente adattati al nuovo uso. L’alimentazione è
affidata
ad una batteria di quattro carburatori Amal concentric da 27mm mentre
l’impianto di scarico è derivato da quello della Trident T160.
Il nuovo
quattro cilindri è montato nel telaio
precedentemente utilizzato per ospitare il prototipo tre cilindri con
albero a
camme in testa. Il resto della carrozzeria è ovviamente prelevata
pari pari
dalla BSA Rocket 3 MY1972: per ridurre al massimo il costo del progetto infatti i tecnici di
Meriden
cercano di utilizzare per quanto possibile componenti già in produzione
Il prototipo "Quadrant" fotografato nel 1974 - Si
noti l'assenza di loghi e nomi
Nel gennaio del
1975 la nuova moto muove i primi passi con
il tester Neil Coombes presso il circuito MIRA. Nelle prime prove
raggiunge i 205 km/h, 20km/h in più della Trident,
pur mantenendo un regime massimo di sicurezza pari a
7000 giri/min.
Una rara immagine della
Quadrant durante i collaudi con alla guida Neil Coombes
La nuova “four”
inglese era la logica evoluzione della Trident
tre cilindri 750cc e, secondo i piani iniziali di Poor, avrebbe dovuto contrastare la concorrenza
giapponese.
Dopo una prima accoglienza calorosa dalla dirigenza NVT il
progetto
viene abbandonato a causa degli elevati investimenti necessari per la
produzione e la decisione di dirottare le poche risorse disponibili verso altri progetti considerati
prioritari.
La Quadrant non sarebbe comunque arrivata nel mercato prima del 1977,
anno in
cui la concorrenza giapponese era già alla seconda evoluzione delle
sportive
moderne, ed in questo contesto sarebbe stata una moto di nicchia che
non
avrebbe potuto cambiare la storia dell’azienda inglese.
Il prototipo
Quadrant viene venduto nel 1978 a Roy Richards il
futuro fondatore del National Motorcycle Museum di Birmingham. Nel 1979
Richards da l’incarico di restaurare la Quadrant
a Hugie
Hancox (ex tecnico Triumph). Il
prototipo era in stato di abbandono, non era verniciato e mancavano
loghi e nomi: in occasione del restauro si decide di applicare il loghi
sul
serbatoio e sulle fiancatine. La moto fu restaurata in tempo per il
1983 anno
dell’inaugurazione
del museo di Birmingham.
Il quattrocilindri della Quadrant durante le fasei
di restauro
Con l’arrivo
del terzo millennio la
Quadrant è stata
completamente revisionata da Les Williams e Arthur Jakeman entrambi ex
Triumph
facenti parte del team di lavoro capitanato da Doug Hele e considerati
oggi fra i
più preparati restauratori delle Trident!
La Quadrant da me fotografata al National Museum il
10 novembre 2006