Speed Cerbero

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SPEED TRIPLE 1050 CERBERO by MOTOLAB
Tratto da Moto Special – di Andrea di Marcantonio – Foto Federico Oddone


Questa Speed Triple “Cerbero” cambia la prospettiva, il “punto di vista” di guidare una naked aggressiva, grazie alle tante e valide modifiche operate con grande manualità da Ivo Sanson titolare dell'officina MOTOLAB di Sacile. Tanta ciclistica ed emozioni a palate in sella a una moto che, per natura e design, sorprende sempre.

2009 Special Triumph Cerbero by Motolab


Moto e Laboratorio

Passione che entra dritta nel cuore della preparazione, giù in profondità, fino alle radici di una metodologia di lavoro che raramente abbiamo palpato così sincera e attiva. Motolab è tutto questo e anche qualcosa in più. Ivo Sanson gestisce la sua attività con grandissima professionalità oltre che con mirata competenza: lui non è un preparatore “assemblatore” ma, piuttosto, uno che le cose se le fa da solo. Sempre! Inoltre la sua officina assomiglia, per “organizzazione”, più a una sala operatoria che al classico indirizzo dove portare la propria moto per la riparazione o il tagliando.

Insomma Ivo è un genio genuino, che si esprime attraverso quello che realizza tra le sue mura, assolutamente uniche per via dialcuni “gadget” dedicati alla sua competente clientela. Ma di questo parleremo più avanti… Così la sua bella Speed Triple lo “ricalca” alla grande. Questa realizzazione lascia davvero pochissimo spazio alla critica: la “Cerbero” 1050 infatti, è talmente curata nel dettaglio che bisogna avvicinarsi con la lente per assaporare la minuziosità dell’intervento, in alcune zone realmente radicale, come nel caso della parte posteriore, completamente riprogettata. Che altro dire prima di avventurarci in questo test…

Motolab è davvero una “fucina di idee e soluzioni” ma, soprattutto, un posto molto accogliente dove il cliente avverte la professionalità e la tutela della propria passione a 360 gradi. Ivo Sanson è un preparatore che “sente” ciò che fa e, questa bellissima Cerbero 1050, è uno degli esercizi di stile più riusciti del preparatore di Sacile.


2009 Special Triumph Cerbero by Motolab 2009 Special Triumph Cerbero by Motolab
Il cambio elettronico Dynojet installato nella "Cerbero"
Selettore rapido mappe centralina: uno dei prossimi step evolutivi. Nel frattempo Ivo ha realizzato dal pieno il "contenitore"


Grinta e colori made in FRK

Spicca non poco la grafica di questasorprendente “Cerbero”. Certo la base Triumph della Speed Triple 1050 aiuta, ma, con un senso del design così elevato, il risultato è davvero unico e convincente. La livrea, curata dall’amico/genio Franco Basso della FRK, è un’esplosione di aggressività, tanto che già sul cavalletto questa moto sprizza adrenalina pura. Merito di quell’azzeccato mix tra rosso, bianco e nero che certamente ne esalta la sua natura da naked ribelle…

Tra le lavorazioni più importanti, legate all’impatto estetico, segnaliamo il manubrio Rizoma a sezione variabile, caratterizzato da risers molto bassi (solo 40 mm dalla piastra superiore), a vantaggio di un maggior carico dell’avantreno. A questo si aggiunge un piano sella, ora in neoprene, che si alza per circa 1,5 cm dal piano del codone. Anche il gruppo ottico anteriore è diverso: infatti, le coppe std sono state sostituite da elementi in carbonio realizzate dalla stessa Motolab; ovviamente anche i supporti sono nuovi, ora più bassi e che consentono un diverso orientamento delle parabole stesse.

E poi ci sono i tamponi paracorona, paraforcellone, oltre a quello sistemato sul carter motore, tutti realizzati dalla Motolab, una finezza che oltretutto evita disastri in caso di scivolata. La “Cerbero” è forte di viteria LighTech in Ergal (che riguarda anche la corona con nuova ghiera di fissaggio in alluminio e bulloni sistemati per interferenza), azienda con cui Ivo Sanson ha un ottimo rapporto di collaborazione tecnica. Ma non è tutto: pregevoli ed uniche per disegno le leve regolabili della statunitense Pazzoracing.


2009 Special Triumph Cerbero by Motolab


Ciclistica: ne vogliamo parlare?

La grande “opera” della Motolab sulla “Cerbero” si chiama ciclistica… Sono tanti e tutti validissimi gli interventi messi a punto da Sanson, tanto da risultare quasi “nascosti” all’occhio più distratto. La forcella std è ora forte di cartucce complete della Ma tris (sviluppate grazie al contributo della Motolab, tanto che il primo kit nasce per la “Cerbero”). Il pacchetto comprende le molle e l’idraulica completa, che si aggiunge al funzionamento indipendente della forcella stessa, visto che uno stelo lavora in compressione mentre l’altro in estensione. Motolab ha acquisito moltissima esperienza sul set-up di questo kit molto performante e che sente tantissimo ogni minimo click...

I piedini forcella sono std, mentre la coppia di dischi freno da 320 mm è della Alth accoppiati alle pinze std ad attacco radiale (che montano pastiglie ZCOO 2C carboceramiche); la flangia è ricavata dal pieno, mentre i materiali usati per i dischi sono acciai svedesi di altissima qualità. Ma le lavorazione si estendono anche alla zona del cannotto di sterzo, visto che Ivo Sanson ha scelto di sostituire i cuscinetti std a sfera con elementi a rulli conici, soluzione che “imprime” maggiore precisione di guida in pista quanto su strada. Andiamo avanti? Sì, perché dobbiamo Appena in sella si sente il lavoro di fino operato dalla Motolab: la sella è un po’ alta, il busto si posa delicatamente sul manubrio Rizoma, con il risultato di assumere una posizione che carica l’avantreno.

La moto sembra più corta è vero, ma ciò che piace in assetto statico è l’impressione di grande bilanciamento dei pesi, cura operata per renderla molto più precisa nei cambi veloci oltre che in fase di ingresso curva. Le pedane LighTech sono posizionate alla giusta altezza e le ginocchia non sono mai troppo alte, ma, al contrario, mantengono una linea con la mezzeria del serbatoio. I comandi sono pratici, specie le leve, e basta davvero un nanosecondo per regolarne la distanza. Il propulsore tre cilindri Triumph gira tondo e regolare fin dai regimi più bassi, ovvero 2.000 giri/min. Non esistono buchi o incertezze quando si apre il gas, ma, al contrario, l’erogazione appare sempre molto fluida e lineare. Solo attorno ai 4.000 giri/min si fa leggermente più ruvida, ma, superati di poco i 5.000 torna ad essere un motore molto regolare. Si può cambiare a gas aperto sopra i 6.000 giri/min grazie al taglio che opera lo switch Dynojet: un gioco da ragazzi per un gusto assoluto di sentire il motore urlare senza mai smettere tra un cambio marcia e l’altro. Forse gli innesti sono un pelino duri, ma il cambio della Speed Triple lo è un po’ di suo e quindi questo non è una novità assoluta e fa parte del “gioco”…

Le strade attorno a Sacile non erano in perfette condizioni, ma sono state utili per capire tutta la vera natura di questa naked Motolab; infatti, gli interventi sulla ciclistica hanno generato un comportamento del tutto nuovo  rispetto alla base di partenza da cui Sanson ha iniziato. Cosa significa? Ad esempio la forcella funziona in modo eccellente e riesce a trasmetterti fiducia sull’anteriore. Certo il suo funzionamento è un po’ spigoloso sullo sconnesso, e infatti abbiamo provveduto ad un nuovo set-up proprio per renderla più “delicata”, anche se perfettibile per la guida su strada.

In staccata funziona benissimo, senza mai cedere il passo al fondo corsa; anche grazie al nuovo equilibrio globale della moto, questa “Cerbero” resiste anche ai carichi più elevati, ovvero quando si pinza forte senza troppa delicatezza sulla leva… Con i nuovi cuscinetti a rulli conici poi, lo sterzo risulta molto più preciso, anche se abbastanza reattivo tra le mani, e questo significa guida precisa e massima maneggevolezza sia nelle esse che sui tornantini impostati a bassa velocità. Certo quando dal manto stradale arriva qualcosa come un’irregolarità/asperità, il contatto si trasforma in un colpo diretto sulle braccia, ma, grazie alla nuova posizione di guida, tutto è sempre sotto controllo. Anche il mono lavora alla grande, tanto da far operare meglio anche il forcellone e l’intero sistema progressivo della sospensione.

L’appoggio è sicuro e la “Cerbero” cambia lato con estrema naturalezza e velocità. Anche sui lunghi rettilinei percorsi ad alta velocità, la moto è stabile e mai accenna a problemi di sterzo o di fastidiose oscillazioni. Corta e nervosetta sul misto, questa bella Speed sa far godere il suo pilota, grazie anche ad un impianto frenante realmente eccellente per prontezza d’intervento ed efficacia frenante. Si avverte una grande sensazione di potenza nei freni e questo invoglia a staccare sempre più dentro la curva; un impianto azzeccato che lavora senza mai cenni di affaticamento dinamico. E la qualità della frenata risulta molto modulabile ed anche il disco posteriore assolve con destrezza al suo compito, sia nella percorrenza curva che nelle pinzate estreme.


2009 Special Triumph Cerbero by Motolab


Intervista ad Ivo Sanson

Il tuo primo tunig…

“Bei ricordi.. Il mio primo tuning è stato su una bicicletta, su cui montai una coppia di ammortizzatori. Poi passai ad un Caballero della Fantic, un mito, moto che mio fratello non usava mai. Tolsi la sella per guidarlo tra i campi mentre in seguito m’inventai un forcellone a banana modificando tutta la parte posteriore. La prima volta che misi mani sul motore fu un disastro… Ricordo che spaccai tutto a causa di un errato montaggio dei segmenti ma poi le cose cambiarono ed iniziai a lavorare in un’officina di camion, posto dove imparai il mestiere del meccanico”.


Le tue tappe importanti come tecnico sono state…

"A 16 anni avevo il Laverda 125, moto su cui lavorai tanto, un bel ricordo. Poi iniziai ad aggiustare le moto degli amici ovviamente, a cui seguì un capitolo di pilota 125 nella TT4 in sella ad un telaio Golinelli ed un motore Villa. Imparai a sistemarmi la moto così… Poi lavorai alla Albatros di Sacile e questo fu un bel salto di qualità. Feci anche una gara per il Team Azzurro ricordo…

Tanti ricordi bellissimi insomma ed oggi la Motolab,aperto nel 2004, la mia seconda casa, nata anche per i miei clienti speciali, non attento ai numeri ma alla qualità assoluta. E poi mi sono circondato di persone collaborative, amici, ma anche imprenditori come Furlan, titolare della Lightec o l’amico Franco Basso della FRK che mi aiuta nella realizzazione delle grafiche.

Alla fine degli anni ’80 inoltre, ho lavorato per un team di Forlì dove ho imparato molte cose, visto che realizzavamo telai delta box per e su quote Aprilia, stampi, moto da corsa, oltre acurarne lo sviluppo globale per i piloti, insomma una bella esperienza…”


Del tuo lavoro ti piace…

“Mi piace inventare sempre qualcosa, lavorare bene e soddisfare il cliente soprattutto. Per questo ho realizzato la mia “base” con un piano dedicato proprio a loro con tv, poltrona massaggi, salottino, angolo PC con internet ed altri confort…”. E poi è arrivata la Cerbero… “Il marchio Triumph mi piace perché è particolare ed esclusivo… Mi piace il motore, la sua erogazione e, fin dalla prima volta che ne sono entrato in possesso, ho subito pensato di arrivare all’obiettivo di farne una special vera.

Questa Cerbero mi ha richiesto tanto tempo, ma lo sviluppo è arrivato un po’ alla volta, su strada, in pista, fino alla modifica del codone monoposto, ma senza adattarne uno ma inventandolo personalmente. Volevo fare un pezzo unico pur rimanendo nelle “sfera” Triumph: per questo ho sfruttato i fianchetti standard variando il codone, alzandolo per tanto che basta per renderla originale…

Altra idea era quella di portare i pesi nella porzione centrale. Ho iniziato a lavorarci nel novembre 2008 ma il tempo dedicato è stato finalizzato ad un prodotto pulito anche dove non si vede.

Il prossimo lavoro sarà una special su base Speed Triple 955 del 2001: l’idea è quella di spostare il serbatoio dietro, affogare il cruscotto un blocco unico e dare un aspetto molto basso alla moto che avrà due posti. Anche qui concentrerò le masse, la moto sarà molto corta, una Street Fighter minimalista…”.


Per maggiori informazioni vi consiglio di vistare il sito di Motolab:











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