-THUNDERBIRD | ||
La Triumph Thunderbird del
1949 è una pietra miliare
della storia della Triumph assieme ad altri nomi come Speed Twin o Bonneville.
Resa celebre da Marlon Brando nel film "Il Selvaggio" del 1954, la
T-bird ha contribuito notevolmente all'aumento delle vendite nel
mercato americano.
La nascita del progetto “Thunderbird” è infatti dovuta alle forti pressioni ricevute proprio dagli USA. Negli Stati Uniti, dove la Triumph vende oltre il 70% del suo prodotto, la Tiger 100 preparata ed elaborata costituisce uno dei migliori mezzi con cui ci si può schierare al via in una corsa di moto derivate di serie. Sul finire degli anni 40 però l'Harley Davidson, che in pista è il nemico numero uno della Triumph, si fa più minacciosa ed appaiono così i primi limiti delle Tiger. Le bicilindriche inglesi vengono molto apprezzate negli USA per la linea e per le elevate prestazioni in rapporto alla piccola cilindrata, ma in un mercato dove “biggest is always best” i 500 cc della Tiger 100 erano pochi rispetto alle moto da 750 o 1000cc di cilindrata dell'Harley Davidson. Per questi motivi alla Triumph giunge il grido d'aiuto della Johnson Motors, importatore esclusivo della Triumph per gli Stati Uniti al quale Turner cede, non senza resistenza, progettando un bicilindrico 650 cc a corsa relativamente lunga (71x82 mm) all'opposto quindi del twin 500 cc a corsa corta. I primi prototipi girano... per strada! Verso la fine del 1948 viene chiesto ad Ivor Davies e Neae Shilton, dipendenti Triumph, di consegnare le loro Speed Twin private al reparto sperimentale per montare nuovi componenti da collaudare. Era infatti normale, e presumiamo che lo sia ancor’oggi, testare alcune soluzioni sperimentali direttamente sulle motociclette del personale interno all’azienda. Le due Speed Twin vengono modificate e riconsegnate ai loro proprietari senza spiegare loro i cambiamenti apportati. Il giorno dopo le impressioni riportate dai due ignari collaudatori furono positive: le due moto rispondevano molto più velocemente al comando del gas ed il motore sembrava avere più potenza disponibile. Le due moto raggiungevano facilmente le 100mph ed i motociclisti che si vedevano passare da queste due speed twin rimanevano alquanto sorpresi. Le moto viste dall’esterno erano uguali alle moto di serie tanto che i due motori prototipi furono marchiati con il numero di motore con il suffisso 5T proprio delle Speed Twin. I tecnici soddisfatti delle prime impressioni spiegarono a Ivor e Neae che avevano testato due prototipi del nuovo motore da 649cc, cilindrata ottenuta aumentando l’alesaggio da 63 a 71mm e aumentando la corsa di soli 2mm. La presentazione al pubblico La
presentazione ufficiale al pubblico della nuova Thunderbird 6T avviene
in occasione del salone motociclistco del 1948 di Earls Courts
inaugurato il 20 settembre di quell'anno.
Non soddisfatto del progetto proposto da un agenzia esterna, Turner in meno di mezz'ora ridisegna lo stand del salone del 1948 in occasione del quale il 20 settembre viene presentata ufficialmente la Thunderbird. L'aspetto
della Thunderbird ricalca quello delle altre Triumph dell'epoca. Il
nuovo motore viene infatti abbinato alla ciclistica della T100 con gli
aggiornamenti comune al resto della gamma per il 1950. Tipica, ma
presente anche su altri modelli, e di piacevole aspetto è la
carenatura (nacelle) che copre la testa della forcella ed integra il
faro e gli strumenti. Il serbatoio e i parafanghi sono in blu-grigio
con sfumatura acciaio, e sono stati aboliti i pannelli cromati sia per
la carenza di cromo sul mercato internazionale, sia perché
si
è notato che il lungo viaggio per mare verso gli USA tende a
far
arrugginire o ad ossidare le cromature a causa dell'aria salmastra. Il
nome Triumph sul serbatoio viene sottolineato da 4 bande metalliche
idea venuta dallo stesso Tumer.
Da dove deriva il nome "Thunderbird"? L'idea è di Turner anche se non è chiaro la provenienza. La prima ipotesi, forse più reale, è che l'ispirazione nasce dall'insegna di un hotel incontrato nei suoi viaggi americani a forma di aquila stilizzata e chiamato appunto Thunderbird. La seconda ipotesi, un pò più fantasiosa, narra che durante un viaggio negli USA il progettista era rimasto impressionato da un totem indiano sulla cui sommità era appollaiato un terrificante uccellaccio il cui nome era appunto Thunderbird. Questo simbolo appartenente alla mitologia dei nativi d'America aveva il potere di scatenare tuoni, fulmini e tempeste.
Il nuovo motore mantiene dal precedente 500cc 5T i due alberi a camme nel basamento, uno per lo scarico davanti alla base dei cilindri ed uno dietro per l'aspirazione, che agiscono sulle valvole tramite le aste ed i bilanceri, il manovellismo a 360° ed il cambio separato. La compressione è di 7:1, ma è disponibile la versione più compressa a 8:1 per il mercato americano dove la qualità della benzina è migliore di quella europea. Tuttavia Turner non si limita al semplice aumento della cilindrata, ma apporta numerose modifiche all'albero motore, al circuito dell'olio ed alle dimensioni di diversi organi per resistere all'aumentata potenza che arriva a 34 CV a 6.300 giri contro i 30 a 6.500 della T100 con notevole miglioramento ai medi regimi Per dimostrare le caratteristiche di affidabilità e sicurezza della nuova moto sono presi tre esemplari che, guidati da collaudatori della Casa, avrebbero dovuto percorrere oltre 500 miglia sulla pista francese di Montlhery a 90 miglia orarie (144 km/h). In realtà il test fu preparato accuratamente testando alcune Thunderbird camuffate da Tiger 100 nello stesso circuito nei precedenti mesi di luglio ed agosto. Durante la sessione di luglio dopo 25 giri del circuito una biella cede bucando il basamento della moto. Il secondo tentativo, in agosto tester Alex Scobie e Ernie Nott coprirono le 500 miglia (poco più di 800 km) alla media di 90 mph riscontrando il limite maggiore nel consumo del lato destro sul pneumatico posteriore. Per il test ufficiale le moto erano dotate del mozzo “spring hub” mentre venne rimosso il clacson. Quattro T-Bird partirono da Meriden alla volta della Francia per la prova nell’ottobre del 1949. Non fu utilizzato nessun mezzo per trasportare le moto che furono guidate dalla fabbrica da quattro collaudatori fino al circuito dove iniziò lo show. Per pilotare le tre moto furono scelti piloti già conosciuti per aver corso e vinto in varie specialità con le moto di meriden. Da
sinistra a destra: Edward Turner, Alex Scobie, Len Bayliss e Bob Manns
dopo l'incredibile test di sul circuito di Montlhery (Vida Wickes).
La Thunderbird nr.1 scese in pista alle 9:15 con Alex Scobie (uno dei primi tester Triumph) iniziando a girare subito alla media di 94 mp/h (151 km/h) scendendo poi a 91 mp/h. Diciassette minuti dopo scende in pista Bob Manns (altro collaudatore del reparto competizioni Triumph) in sella alla Thunderbird nr.2 e poco dopo Jim Alves con la terza moto. La prova si concluse con le seguenti medie (comprese le soste di rifornimento): moto nr.1 alla media di 90,30 mp/h, moto nr.2 a 90,93 mp/h e la moto nr.3 a 86,07 mp/h (fu necessario sostituire il serbatoio della benzina). A test concluso, a favore della stampa, vennero abbassati i manubri delle tre moto ed ognuna di esse tentò il giro veloce: rispettivamente 100,71 mp/h, 101,78 mp/h e 100,71 mp/h. Le moto tornarono in Inghilterra sulle proprie ruote alla fine del test alla fine del test, mentre in azienda Ivor Davies prepara tutto il materiale necessario per annunciare l'evento alla stampa. Il risultato raggiunto è ancora più evidente se si considera che durante il test venne utilizzata carburante a basso numero di ottani e con un conseguente rapporto di compressione ridotto a 7:1 con una potenza di 34CV. Questo exploit accredita l’ultima creatura di Ed Turner come una delle più affidabili e prestazionale moto sul mercato. L'importanza della T-bird per la Casa di Meriden è testimoniata anche dalle numerose prove a cui è sottoposta dalle autorevoli testate giornalistiche inglesi del settore e da cui risalta la grande maneggevolezza, l'incredibile accelerazione, la semplicità di guida, mai affaticante anche dopo lunghi viaggi a medie elevate. Grazie alla Thunderbird il successo della Triumph in tutto il mondo aumenta notevolmente, tanto che a Meriden si decide di sospendere la produzione dei modelli bicilindrici di 350 cc per concentrarsi sulle 500/650. L'introduzione della Thunderbird aumenterà le vendite anche verso le forze di polizia che aggiorneranno il vecchio parco veicoli con la versione a cubatura maggiorata. Tyrell Smith e Ernie Nott, entrambi del reparto sperimentale Triumph, collaudarono a lungo la thunderbird percorrendo agevolmente più di 800 km alla velocità media superiore ai 140 km/h. La scelta della cilindrata limitata a 649cc è dovuta, come spiegato dallo stesso Turner, al fatto che il motore nella conformazione di 650 aveva raggiunto l'optimum tra prestazioni, affidabilità e vibrazioni. L’aumento di cilindrata da 500cc a 650cc oltre ad un leggero aumento di prestazioni permette uno sfruttamente minore del motore a parità di utilizzo, e quindi un aumento di affidabilità del motore. Pagina pubblicitaria del test di presentazione Il modello avrebbe potuto avere più fortuna già dal primo anno di commercializzazione negli USA se non fosse stato verniciato del colore Blu Ardesia voluto da Turner e non molto apprezzato dal pubblico americano, e soprattuto se avesse avuto un carburatore più generoso che non se soffocasse così tanto le prestazioni. Bisognerà attendere il 1951 perchè le lamentele dei venditori americani fossero raccolte da Turner che cambierà lo schema dei colori e il diametro del carburatore. La Thunderbird sarà comunque fondamentale per la crescita delle vendita engli USA dove già Triumph esporta nel ’40 il 70% della produzione 1949 - Thunderbird 1949 - Thunderbird Il
modello in produzione nel 1950 si
differenza per l’aletta aggiuntiva di raffreddamento del
cilindro e per le nuove bielle in lega derivate da quelle utilizzate
nella
Grand Prix. Nuovo anche il profilo della camera di
combustione, e
relativi pistoni, che garantiscono una migliore efficienza. La
frizione
è rinforzata con l’aggiunta di un disco. Comune al
resto
della gamma il nuovo cambio, migliorato nell'uso e
nell'affidabilità, e la nuova pompa dell'olio maggiorata. Il
1951 vede la sostituzione del carburatore AMAL con il
più
performante SU
MC2 mentre l'anno successivo la dinamo posta esternamente al carter
è sostituita dal nuovo alternatore calettato direttamente
sull'albero motore.
1950 - Thunderbird (dal catalogo ufficiale Triumph) La
Thunderbird nella copertina di The Motr Cylce del gennaio 1950
1954 - Thunderbird (dal catalogo ufficiale Triumph) L'evoluzione del modello procede nel 1955 con l'introduzione del forcellone posteriore oscillante con ammortizzatori Girling regolabili. Modifiche di dettaglio negli anni successivi (logo serbatoio nel '57 e poco altro) fino al 1959 quando la linea è stravolta causa l'enorma carenatura posteriore (soprannominata successivamente bathub - vasca da bagno) ed il parafango anteriore più massiccio. Nello stesso anno viene introdotta, come su altri modelli, la frizione azionabile direttamente dalla leva del cambio (conservando la leva sul manubrio). Queste ultime due modifiche non verranno apprezzate dal pubblico. Nel 1961 infatti viene eliminata la frizione automatica (nuovo anche lo scarico 2 in 1) e nel '62 viene presentata la nuova versione con il parafango posteriore notevolmente ridimensionato. Il nuovo motore UNIT, con il cambio integrato nel carter motore, viene presentato nel 1963. 1955 - Thunderbird (dal catalogo ufficiale Triumph) 1956 - Thunderbird (dal catalogo ufficiale Triumph) 1957 - Thunderbird (dal catalogo ufficiale Triumph) 1959 - La versione del '59 con il parafango posteriore "bathub" e la frizione azionata direttamente dalla leva del cambio. 1960 - Thunderbird (dal catalogo ufficiale Triumph) 1963 - Thunderbird (dal catalogo ufficiale Triumph) 1964 - Thunderbird (dal catalogo ufficiale Triumph) 1965 - Thunderbird (dal catalogo ufficiale Triumph) 1966 - Thunderbird (dal catalogo ufficiale Triumph) La Thunderbird rimarrà in produzione praticamente invariata fino al luglio del 1966. Una versione speciale modificata per le forze di polizia verrà prodotta anche dopo il 1966. 1954
- Marlon Brando e la Triumph Thunderbird ne "Il selvaggio"
Il nome Thunderbird sarà ripreso successivamente dalla cooperativa di Meriden per identificare una versione della bonneville con singolo carburatore, e nel 1995 dalla nuova Triumph di Hinckey per la prima motocicletta classica mossa da un tre cilindri 900cc. Il tachimetro, comune alle altre Triumph, riporta tra anelli dove sono indicati i giri del motore in rapporto alla velocità ed alla marcia inserita. |
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