Scrambler
Kawasaki by Classic Farm Motorcycles
Non si può dire che alla Classic Farm Motorcycles la realizzazione di
special in configurazione scrambler sia frutto di una moda del momento,
visto che se la prima moto uscita dall’officina bresciana nell’ormai
lontano 1999 è stata nientepopodimeno che “sua maestà” la Triton cafe
racer, la seconda è stata una scrambler su base Kawasaki Z750
bicilindrica. A questa è presto seguita una più classica, su base
Triumph TR500C, che i nostri frequentatori più assidui ricorderanno
certamente.
Pur non essendo nate in terra d’Albione, anche le due “scramblerine”
che vedete in queste pagine hanno un look che ha poco da invidiare a
certe creazioni dei più noti preparatori britannici, grazie al fatto
che quel geniaccio di McDeeb, al secolo Fabrizio, fin da quando era un
ragazzino ha avuto una spiccata predilezione per le classiche
meccaniche inglesi, fossero a due oppure a quattro ruote, sulle quali
ha accumulato una lunga esperienza. Del resto basta osservare i
dettagli di queste due special realizzate sulla base Kawasaki Z400
degli anni ottanta, per capire come la cultura dell’autore si rifaccia
ai medesimi stilemi che mezzo secolo fa ispirarono le mitiche BSA
Firebird, Triumph Bonneville e Royal Enfield Interceptor.
Ma andiamo con ordine nel descrivere il lavoro che sta dietro a queste
due W400TT, la cui sigla rievoca la prima entro-fuoristrada prodotta
dalla Kawasaki negli anni sessanta con l’obiettivo di entrare sul
mercato nord-americano, allora dominato dalle bicilindriche inglesi. Il
primo passo è trovare una moto in buone condizioni e in regola con i
documenti, e a questo proposito, se il cliente non se la sente di
impegnarsi nella ricerca, sono i ragazzi della Classic Farm a
provvedere. Una volta reperita la “donor bike”, questa viene smontata
ed esaminata , dopodiché si provvede a revisionare tutte le parti
fondamentali per la sicurezza e l’affidabilità di una moto che ha pur
sempre una trentina d’anni. Prima di procedere con la trasformazione
vera e propria, carburatori , freni, sospensioni e - quando serve
- anche l’impianto elettrico, vengono rimessi in efficienza
grazie ad un fornito magazzino di ricambi originali. A questo punto la
moto è pronta per la “scramblerizzazione”, che prevede il montaggio di
pneumatici tassellati nelle misure previste dal libretto, nella
modifica dei parafanghi, che vengono rialzati e riprofilati e nel
cambio del manubrio con uno cromato, dal disegno accuratamente
replicato sulla falsariga di quelli delle moto di allora.
Tra gli altri dettagli che assumono una notevole importanza per
ottenere un look scrambler la sella (magistralmente rifatta nel
laboratorio di Patty, la moglie di Fabrizio) e la verniciatura del
serbatoio e dei fianchetti. Come potete notare dalle foto, questi
ultimi non sono quelli originali in plastica e dalla linea tozza
tipica degli annio ottanta, bensì delle graziose unità in lamiera di
acciaio ricavate da quelle di moto d’epoca e rimodellate per adattarsi
al telaio. Una modifica questa che dà un grosso contributo
all’”invecchiamento” del mezzo, e che volendo alla Classic Farm possono
fare su qualsiasi tipo di moto, Triumph incluse.
Un’altra specialità della casa sono i cruscotti, tagliati su misura uno
per uno, anche su disegno del cliente e dotati di spie davvero
“vintage”, sia a uno che a due strumenti. Da notare a questo proposito
che tra le varie proposte, oltre ad utlizzare il contachilometri o il
contagiri originali, si possono scegliere anche delle suggestive
repliche dei classicissimi Smiths, per un tocco davvero “british”.
A secondo delle richieste del cliente, si possono avere numerosi
particolari forati , lavorati e cromati, come ad esempio i comandi a
pedale, il carter della catena e la piastra paramotore,che viene sempre
battuta a mano in lamiera d’alluminio. Come potete vedere dalle due
moto in queste immagini, anche la scelta dei colori viene fatta
pensando alle moto dei magici “sixties”, e spaziando tra una gamma
talmente vasta che in pratica ogni McDeeb prodotta costituisce un pezzo
unico. A completare l’opera, frecce con corpo in metallo, piastre
forcella lavorate e lucidate a specchio, manopole a botticella, griglie
sul faro fatte a mano una per una, anche queste disponibili sia con
finitura cromata che nichelata, per chi volesse ottenere un aspetto
ancora più “antico”.
Ma l’elenco dei particolari grazie al quale il cliente può
personalizzare la propria moto non finisce qua: si possono avere
portapacchi da serbatoio, ammortizzatori con il corpo in ergal lavorato
dal pieno e fatti su misura, profili cromati sul serbatoio, targhe
frangivento sul parafango anteriore, mozzi lucidati a specchio, raggi
inox e cerchi verniciati nello stesso colore della carrozzeria, oltre
naturalmente ai filetti fatti a mano e al rivestimento della sella in
vera pella, personalizzata da marchi e bordini in qualsiasi colore.
Dove però i ragazzi della Classic Farm dimostrano tutto il proprio
amore per le vecchie scrambler è negli scarichi: anche se possono
sembrare simili, in realtà ogni collettore ed ogni terminale è fatto a
mano, e questo consente di personalizzare la moto anche in questo
aspetto, ad esempio disponendoli dal lato preferito dal cliente,
rendendoli più o meno silenziosi e diversificando anche la finitura,
lucida, satinata, nera, cromata o nichelata. Dietro una moto come
questa c’è circa un mese di lavoro di tre persone, per cui la spesa non
è indifferente ma alla fine il proprietario potrà essere certo di
entrare in possesso della moto dei propri sogni..e questo non ha prezzo!
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