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2000 | |
Nel
gennaio del 2000, a dieci anni dalla rinascita Triumph,
e' prodotta la moto con il telaio nr. 100.000: si tratta di un esemplare
della nuova Sprint
RS Lucifer Orange destinata alla concessionaria Numero Tre di Milano da
utilizzare come "promotional role" e che e' stata consegnata a Carlo
Talamo
come segno di riconoscimento per il suo impegno nella crescita delle
vendite.
Con il 2000 inizia la produzione della TT600 e della nuova Sprint RS presentata in Spagna nel dicembre del 1999 (maggiori informazioni nella pagina dedicata alla Sprint RS). Al salone Intermot di Monaco viene presentata alla stampa mondiale la nuova Bonneville dopo ben 13 anni dall'uscita di produzione della storia Bonneville prodotta su licenza da Lee Harris. La Daytona 955i e' leggermente modificata: l'interasse si accorcia di 15mm, ci sono nuove grafiche, il colore gridio prende il posto del nero ed il silenziatore e' arrotondato. Il primo stabilimento in Thailandia e' pronto ed inizia la
produzione dei telaietti posteriori, collettori di scarico ed parti
secondarie. Ad Hinckley si raggiungono le 125 motociclette prodotte al
giorno e parte delle linee produttive vengono spostate da Factory1 a
Factory2. In Italia si rinnova il sito internet dell'importatrice Triumph e con l'occasione viene inaugurato il mitico "Forum Numerotre" con le sue amate pagine blu.
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Assemblaggio Daytona 955i | |
Alcune foto tratte da Torque delle gamma 2000: | |
Adventurer |
Daytona 955i |
Speed Triple |
Sprint ST |
Tiger |
Thunderbird Sport |
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2001 | |
Il 2001 va sicuramente ricordato per l'inizio delle vendite della nuova Bonneville e la nuova Daytona 955i da 150 CV ma non bisogna dimenticare che il 2001 vede "l'invasione" del Giappone da parte del costruttore inglese! Nel 2001 nasce infatti Triumph Japan che cresce bene nei primi due anni di vita. Nel 2004 verra' cambiato il vertice mettendo una nuova persona, Arai-San, che portera' in dote un esperienza ventennale nello sviluppo della rete di concessionari maturata nell'automotive. | |
La nuova Bonneville
La novita' forse piu' importante per Triumph del 2001 e' la Bonneville presentata nel settembre dell'anno precedente al salone Intermot di Monaco. Con un evocativo motore bicilindrico parallelo, raffreddato ad aria, la nuova Bonnie combinava il look, le sensazioni e il carattere della leggendaria T120 degli anni 60. L'allora responsabile del mercato estero, Ross Clifford, disse "Tutti chiedevano una Legend piu' leggera, tanti volevano una moto semplice da guidare, un'entry level come si dice ora in campo automobilistico". La nuova bonnie nasce sulla carta nel 1996. Gia' allora indagini di mercato, oltre che l'evidenza, affermarono che il ritorno al retro', piu' che una tendenza di fine millennio, e' una certezza. Chi coinvolgere nel nuovo progetto? Le persone che partorirono la Bonnie vera non c'erano piu' (nel '96 solo tre vecchi operai di meriden lavoravano alla Triumph di oggi, nel reparto acquisti e verniciatura) quindi si decise di rivolgersi ad un giovane designer di 29 anni. Il successo fu immediato, in Inghilterra infatti e' stata la Triumph piu' venduta nel 2001, e porto' negli anni alla realizzazione di molte varianti (America, Speedmaster, Scrambler e Thruxton). Come dicevamo, nel 1996 all'interno della casa inglese si inizia a pensare alla nuova bonneville prevedendo un budget iniziale di oltre 16 milioni di dollari. Nel mese di aprile del 1997 inizia ufficialmente il progetto Bonneville bicilindrico. A meta' estate la linea guida del progetto e' definita e i due team dedicati alla ciclistica e al motore si mettono al lavoro. Nel mese di agosto del 1998 e' pronto il primo modello statico in scala reale che viene presentato al marketing. A Novembre e' pronto il modello statico aggiornato con le modifiche richieste qualche mese prima, e nel mese successivo gira al banco il primo prototipo del nuovo motore bicilindrico. Il primo prototipo completo con il motore installato nel telaio e' pronto nel mese di marzo del 1999, mese in cui iniziano i primi test che vengono allargati nel mese di luglio con i primi sei prototipi per lo sviluppo su strada. Di questi prototipi due sono destinati allo sviluppo della ciclistica mentre gli altri quattro serviranno ad affinare il motore twin. L'ultima revisione del progetto in collaborazione con i commerciali ed il marketing per la conferma dello stile e delle specifiche tecniche avviene nel settembre del 1999. I test finali sono completati nel luglio del 2000 e sopo due mesi viene presentata al salone motociclistico Intermot di Monaco. Per il primo anno di produzione si prevede di vendere 4500 esemplari di cui 1200 in USA. I
tecnici
dell'azienda inglese si sono fortemente ispirati per le sovrastrutture
alla Bonnie del 1968 mentre il motore esteticamente e' molto
simile a
quello della prima T120 del 1959. Per quanto possibile dalle nuove
norme di omologazione la nuova Bonnie e' esteticamente molto
simile alle
precedenti, pur essendo una motocicletta moderna in tutto e per tutto.
Il nuovo bicilidrico, ovviamente completamente riprogettato da zero,
mantiene la vecchia estetica ma si differenzia dal precendente i tutto
partendo dalla cilindrata che da 650cc passa a 790cc. Negli anni '60 la
Bonnie era considerata una hypersportiva l'equivalente delle varie R1,
GSX-R, Ninja e 996... oggi invece e' una motocicletta
classica, facile
da guidare grazie alla semplice ciclistica e alle prestazioni "umane"!
La lubrificazione e' a carter umido contro il carter secco
della
"vecchia" così come l'avviamente e' elettrico, la
distribuzione bialbero
comanda quattro valvole per cilindro a differenza della "nonna" che
aveva due valvole per cilindro comandata da aste e bilancieri.. Ad
alimentare i due cilindri troviamo sempre due carburatori dotati
pero'
preriscaldamento elettrico e sensori di apertura che permettono di
regolare l'anticipo in funzione dell'apertura delle farfalle in modo da
addolcire l'erogazione. Il cambio e' a 5 rapporti integrato
nel
carter
nonostante la forma dei carter ricordino fortemente i primi
modelli del '59 con cambio separato. Il moderno twin raffreddato ad
aria eroga 62 CV che pero' abbinati al peso di quasi 20kg
aggiuntivi
rispetto alla superbike degli anni '60 rendono questa motocicletta
tranquilla e facile da guidare.
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Il
serbatoio a goccia ben si
abbina alla linea classica completata
dallo scarico a bottiglia tipico degli anni' 60. La strumentazione, a
differenza della progenitrice, purtroppo non e' dotata di
contagiri. Il telaio a doppia culla chiusa in acciaio come sulle
bonneville costruite negli anni '70 e' abbinato ad una
forcella
da 41mm priva di regolazioni con canotto inclinato di ben 29° .
Sul
posteriore troviamo invece una coppia di ammortizzatori collegati al
forcellone in alluminio che abbraccia un cerchio da 17" con disco da
255mm. Sull'anteriore troviamo invece un cerchio da 19" abbinato ad un
singolo disco da ben 310mm.
Caratteristica
della prima
bonnie
del 2001 sono i copri carter cromati, che saranno riservati
successivamente alla futura versione T100, ed il manovellismo delle
bielle a 360° come la vecchia 650cc. Ah... dimenticavamo, la
nuova
bonnie, a differenze delle vecchie, pur essendo a carter umido non
perde olio! In
Italia viene venduta a 16.500.000 lire.
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Modelli 2001 presentati al salone Intermot di Monaco 2000 (da Motociclismo): | ||||
Nel Novembre del 2001 viene
prodotta la motocicletta con il telaio numero 150.000. Ultimo anno di produzione per la Adventurer, la Legend TT e la Trophy 900 tricilindrica. |
Daytona 955i 2001 | Tiger 2001 |
La polizia egiziana ha scelto nel 2001 le Triumph Trophy come veicolo da utilizzare nella zona del Cairo. La polizia del capitale ha richiesto 20 Trophy 1200 scelte tra altre moto grazie alla notevole coppia del motore, alla protezione aerodinamica e alle borse di grande capienza di serie. |
2002 |
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100 anni di
storia festeggia il marchio inglese nel 2002. Purtroppo il 2002 non
inizia bene per Triumph infatti il
15 marzo 2002 attorno alle ore 20:40 un disastroso incendio, che si
propaga dalla sala prove
situata
alla fine della catena di montaggio, distrugge gran parte dello
stabilimento T1 il
primo storico stabilimento
di Hinckley. Il fuoco distrugge la linea di assemblaggio, gli uffici,
la reception e la recente linea di stampaggio ad iniezione. Altre parti
dello stabilimento sono danneggiate dal fumo e dalla cenere che si
deposita ovunque: si riscontrano danni anche al reparto di verniciatura
ed assemblaggio motori. Per spegnere l'incendio saranno necessari
130
vigili del fuoco, 25 autopompe e 5 ore di lavoro. La causa
dell'incendio e' tutt'ora ignota. E' stato il piu' grande incendio nella
zona del Leicester dalla seconda guerra mondiale.
Durante i 185
giorni di mancata
produzione non uno dei 625 dipendenti e' rimasto a casa! Il personale
degli uffici commerciali ed amministrativi si sposta a lavorare
temporaneamente in un edificio prefabbriccato appositamente costruito.
Fortunatamente lo stabilimento T2, che si trova a circa 200mt di
distanza, ha spazio a disposizione e parte delle motociclette in
giacenza vengono trasportate dai concessionari piu' vicini per liberare
preziosi metri quadri. Le attrezzature risparmiate dall'incendio
vengono spostante in T2 tanto che la linea di assemblaggio motori viene
ricostruita quasi subito. Gia' nel mese di giugno vengono prodotti i
motori preserie nella nuova linea di montaggio. Nel luglio del 2002 e'
prodotto il primo lotto di moto preserie nella nuova linea di
montaggio. Prima del 17 settembre, data della ripresa ufficiale della
produzione, vennero assemblate 250 motociclette con lo scopo di testare
le nuove linee di montaggio. Questi esemplari sono stati utilizzati per
fiere ed esposizione varie senza essere messe nel mercato.
Nel
settembre del 2002, a sei mesi dall'incendio, con Factory 1 quasi
ricostruita e con i nuovi macchinari piu' importanti, la produzione
riprende al ritmo
di
circa 120 motociclette al giorno. La prima motocicletta a scendere
dalla linee di produzione e' una Tangerine Speed Four il 17 settembre
2002 con il numero di telaio VIN 161318. Il
corpo centrale della Factory 1 ricostruita e' riservato agli
uffici, mentre nella parte rimanente ci sono le linee di montaggio di
tutta la gamma di motociclette Triumph. Una
mancata produzione di circa
20.000
motociclette e gli impianti distrutti causano danni per circa 100
milioni di euro. Fortunatamente John Bloor e' uno degli
uomini
piu' ricchi d'Inghilterra, per cui la ricostruzione inizia
quasi subito. Nei sei mesi necessari alla ricostruzione dell'azienda
nessuna motocicletta fu assemblata e prodotta.
Nell'ottobre del 2002 Triumph emette un interessante comunicato stampa (qui sotto riportato) nel quale viene spiegato com'era dislocata la produzione prima dell'incendio e come e' stata organizzata la produzione nella fase di costruzione:
Il risollevamento della Triumph dopo il disastroso incendio segnera' l'inizio di una sorta di piccola rivoluzione, con molti nuovi modelli, primo tra tutti la Baby Speed (Speed Four fuori dall'Italia), presentata in Spagna proprio nelle ore dell'incendio. Nonostante gli ordini alla presentazione, furono consegnate solo 15 motociclette, le uniche che si salvarono dall'incendio. La forza di uno dei piu' importanti imprenditori edili del Regno Unito non finisce qui: per dirla come usano gli inglesi, John Bloor vuole tirare fuori limonata dai limoni, per cui gli edifici distrutti verranno sostituiti da altri di dimensioni maggiori. Il proprietario della
societa', John Bloor, considera lincidente unopportunita' per
riesaminare tutte le operazioni del marchio, dalla progettazione alla
produzione fino al marketing. Così coinvolge la McKinsey & Co. una
societa' di consulenza. Il gruppo di lavoro incaricato e' guidato dal
giovane Tue Mantoni. Nato nel 1975 a Copenaghen, in Danimarca, la sua
carriera inizia alla Copenhagen Business School, dopo la quale e'
ammesso alla prestigiosa Stern Business School di New York, dove
completa la sua istruzione. Nel 1998, Tue inizia a lavorare per Goldman
Sachs a Londra, per poi spostarsi alla McKinsey & Co. Management
Consultants nel 1999.
Portato a compimento il progetto, Tue approda alla Triumph come membro permanente dello staff, assumendo il ruolo di direttore commerciale e lincarico di supervisione dei risultati di vendita e marketing globali di Triumph, seguendo lintera rete globale di controllate e distributori. IL 29 'ottobre del 2002 scompare, in un incidente stradale in sella alla RS nr.100.000, Carlo Talamo colui che inizio' l'importazione delle Triumph in Italia nel 1991 attraverso la Numero Tre.
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Bonneville T100
"Centennial Edition" La
Bonneville T100 "Centennial Edition" nasce come edizione speciale
per celebrare il primo
secolo di vita della casa inglese. La nuova bicilindrica si discosta
dal modello "base" i seguenti caratteristici particolari: carter motore
cromati, contagiri con relativo portastrumento in alluminio spazzolato,
serbatoio dotato di ginocchiere.
La T100 segna anche un ritorno alle colorazioni sgargianti del passato: il serbatoio e' personalizzato con verniciatura speciale in stile anni '60 bicolore lucifer orange/silver con filetti dorati disegnati rigorosamente a mano. Nuovo anche il fregio serbatoio. Le classiche protezioni in gomma per le ginocchia sono montate di serie. I parafanghi sono verniciati nella stessa tonalita' Silver del serbatoio. La ciclistica ed il motore sono invariati rispetto alla Bonneville 790cc "standard" (solo successivamente infatti la T100 guadagnera' qualche cc...). Altre foto alla pagina Bonneville a Carburatori. |
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Speed
Four
Partendo dalla mini serie della Baby Speed di Carlo Talamo, Triumph sveste la quattrocilindri TT600 e ne addolcisce l'erogazione del motore. La nuova Speed Four (che verra' venduta in Italia per qualche anno con il nome Baby Speed in onore di Talamo) viene presentata a gennaio nel salone motociclistico di Bruxelles ed entra in produzione qualche mese dopo. |
Speed Triple (MY2002) Viene presentata nel 2002 la nuova versione della Speed Triple. La linea della motocicletta rimane simile a quella precedente anche se quasi tutti i componenti vengono modificati partendo dal motore, passando per il telaio ed arrivando alle sovrastrutture. Il nuovo tre cilindri risulta meno rumoroso dal punto di vistia meccanico anche grazie al riposizionamento dell'alternatore (lato sinistro dell'albero motore) e del motorino di avviamento (lato destro dell'albero motore) che ha permesso l'eliminazione di alcuni ingranaggi di comando ausiliari. Anche il cambio viene rivisto per migliorarne l'utilizzo e ridurne la rumorosita'. Il sistema di scarico e' completamente nuovo e, per alcuni mercati come la California e la Germania, e' presente un sistema di iniezione di aria secondaria per ridurre le emissioni nocive. Rivisti completamente anche i circuiti di lubrificazione e raffreddamento, i particolare il radiatore utilizza alette di spessore ridotto per aumentarne l'efficienza a parita' di dimensioni e peso. Queste ed altre modifiche interne (vedi dettagli nella pagina dedicata alla storia della Speed Triple) portano il nuovo tre cilindri ad erogare 120CV (dichiarati) Le
sovrastrutture sono
ora costruite direttamente ad negli stabilimenti di Hinckley. In totale
la nuova Speed Triple pesa 189 kg a secco (dichiarati), 7 kg
piu'
leggera della precedente, di cui 2,5kg solo nel motore. (189 kg).
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Intervista a Mario Lupano - Triumph Italia (tratta da motociclismo.it) Le pareti dello studio blu di Mario Lupano, il responsabile della Triumph Italia, sono riempite dalle famose pubblicita' ideate negli anni '80. E cominciata nel 1992, l'avventura di Mario Lupano con le moto inglesi:"Anzi con le moto in generale precisa, perché fino allora mi occupavo di numeri, di revisioni dei conti. E inevitabile pensare a lui quando si parla del Marchio inglese e non solo in Italia. Gli inglesi hanno comprato questa azienda perché profittevole e ben impostata. Ce' un padrone che e' un appassionato, delle persone che lavorano a stretto contatto con lui e che non hanno bisogno di tante parole per farsi capire. Lincendio ha bloccato la produzione per quasi 7 mesi con danni ingenti. Lincendio e' stato il momento piu' difficile di questa azienda, ma contemporaneamente si e' dimostrato molto salutare. Ha permesso un cambio di mentalita', un salto in avanti nella determinazione di rinascere che ha smosso tutto il pensiero allinterno della fabbrica. Da John Bloor sino allultimo degli operai hanno ora la giusta motivazione per andare avanti, per non fermarsi. E in che modo si manifesta ora questa nuova mentalita'? La preoccupazione principale oggi e' di essere in sintonia con i propri clienti, di capire per bene chi ti compra e che cosa vuole. Non sempre e' stato così. Spieghi meglio. La Triumph ha nel proprio DNA quello che vogliono i suoi clienti, proprio come lHarley-Davidson e la Moto Guzzi. Basta guardarsi dentro, non stravolgere il prodotto e seguire le loro indicazioni. Comincia oggi il nuovo corso e da qui al 2007 vedrete quale sara' la strada che intraprendera' la Triumph. Puo' anticipare le novita'? Nasceranno nuove motociclette, assolutamente logiche per la nostra clientela. Per esempio, le moto classiche sono il nostro patrimonio, una opportunita' assoluta che nessunaltra Casa motociclistica puo' vantare. E poi ci sono tutta una serie di moto sportive e cittadine che hanno un grosso contenuto di immagine, ma anche un patrimonio tecnico, oltre alle prestazioni. Si puo' sapere di piu'? Partiamo da una certezza che e' quella del motore tre cilindri, da tutti riconosciuto come il piu' equilibrato tra prestazioni, carattere e rumore. Per noi e' fondamentale avere una moto che spieghi in modo immediato che cosa vuol dire guidare una Triumph, questo sì. Tradizione e sportivita' saranno i vostri obiettivi del futuro, ma come la mettiamo con lAmerica o la mega cruiser di oltre 2.000 cc? E la vittoria del marketing sulla passione? Per lAmerica la richiesta arriva dal mercato USA, il nostro maggior cliente, mentre la grossa cruiser appartiene ancora alla fase di transizione pre-incendio e questo progetto deve essere terminato. La super cruiser avra' una cilindrata di 2.300 cc." Non state esagerando? Credo che ogni Marchio debba avere una moto simbolo che lo rappresenti e questa tre cilindri dalle forme abbondanti ci aiutera' a farci conoscere ancora di piu' e a dare di Triumph una visione davvero mondiale. Ho visto la moto: e' bella ed e' notevole la sua potenzialita'. Ci sono moto come la Speed Triple che sono un vero best seller in Italia. Il 46% delle vendite in Italia sono fatte dalla Speed Triple, poi vengono le Bonneville e ora sono interessanti anche i numeri della Baby Speed. Inoltre, penso che il gusto italiano di intendere la moto si diffondera' sempre di piu' e lo credo seriamente. Così puo' accadere di vedere una Speed preparata da un tedesco, che penseremmo solo attento a guidare una turistica Trophy che lo protegga dal freddo e dallacqua. Lincendio di Hinckley ha messo in ginocchio le vendite, ma in Italia oggi il mercato e' stato bruciato dalla crisi delle immatricolazioni. Accantonato il momento dellincendio che ci ha fatto perdere quasi il 30% delle vendite, oggi, rispetto al passato, abbiamo comunque un vantaggio. Dipendiamo direttamente dalla Casa madre e non dobbiamo centellinare gli acquisti come era obbligatorio prima. Se rimanevano 100 moto invendute era un problema, oggi possiamo osare di piu' con i numeri. Ci attende un grande futuro e presto ve ne accorgerete". Mario Lupano Alla fine del 2002 in Triumph lavorano 800 persone con 38 filiali nel mondo. Per il 2003 e' prevista la costruzione di 25.000 motociclette e la presentazione di nuovi modelli come la nuova Daytona 600 e della TwentyTwo (la futura Rocket III o Rocket 3). Si sta lavorando anche alla nuova Trophy che sara' equipaggiata probabilmente con un quattro cilindri da 1300cc e alle moto volute e disegnate dallo scomparso Carlo Talamo: Tiger Sport, RS-S, Speed Triple con differenti codini e le Bonneville in versione Cafe Racer e Scrambler. |
Le
foto sopra (tratte da
SuperWhells 2002) ritraggono uno dei prototipi della futura Rocket 3.
Le anticipazioni "trapelate" dalle fonti parlano di una trecilindri di
2200cc, ricordiamo che la massima cilindrata sul mercato e'
attualmente a vantaggio della Honda VTX (1800cc). Il nome scelto da
Triumph per questa moto e' Twenty Two (...in
realta' sara' cambiato Rocket 3). Oltre al nome,
osservando le foto si vedono notano altri particolari non definitivi:
parafango anteriore, ruote, basamento, radiatore, cassa filtro aria... Le due immagini sotto riportate, tratte sempre da Superwheels, mostrano un secondo prototipo piu' vicino al modello definitivo a parte la strumentazione digitale. |
2003 | ||||
Nel
corso dell'anno 2003 e' terminata la ricostruzione degli
stabilimenti danneggiati dall'incendio del 2002: e' costruita Factory 3
nella quale si producono i capi di abbigliamento
marchiati Triumph. La prima linea abbigliamento e' stata
lanciata nel corso dell'anno (vedi pubblicita').
Il 2003
e' l'anno in cui finalmente sono completamente ripagati gli
investimenti dalla nascita della Triumph dal 1983, dopo oltre 20 anni!
Il 2003 e' anche l'anno decisivo in cui, anche a seguito dell'incendio dell'anno precedente, viene ridefinita la visione aziendale e si decide di concentrare la progettazione e l'immagine della casa inglese su motori bicilindrici paralleli e tre cilindri. (dal
catalogo ufficiale 2003)
Il
catalogo 2003 e' arricchito con alcuni nuovi
modelli: le nuove Speedmaster e Daytona 600 ed il ritorno della
Thunderbird
Sport. Questo sara' anche l'ultimo anno di produzioni di
alcuni
modelli storici della casa inglese (Trophy 1200, la Thunderbird 900, e
la Sprint RS) ed anche l'uscita di produzione della poco
fortunata TT600. La Bonneville T100 diventa un modello a
catalogo mentre la Daytona 955i eredita le caratteristiche della
versione centenario dell'anno precedente: fra tutte ricordiamo il
forcellone monobraccio con il pneumatico da 190.
Nel mese di giugno scende dalla catena di montaggio l'ultima Thunderbird dotata del tre cilindri 885cc. Prodotta in oltre 20.000 esemplari dal 1995, la T-bird e' stata il caposaldo della gamma Classic negli anni '90. 2003
- Ultima Thunderbird a tre cilindri in linea di montaggio.
Al salone EICMA di Milano del 2003 vengono presentate le novita' per la stagione successiva (da motociclismo): |
Speedmaster
Dopo il notevole successo della Bonneville versione America, viene presentata la Speedmaster, una rivisitazione in chiave piu' aggressiva della cruiser presentata due anni prima. Rispetto alla sorella America, la Speedmaster si differenzia sostanzialmente per la diversa posizione di guida (manubrio tipo drag bar montato su raiser allungati e nuova sella unica rastremata verso il parafango posteriore), dal grande utilizzo del colore nero (carter motore, coprivalvole ed altri particolari), dal doppio freno a disco anteriore, dal parafango anteriore piu' leggero, dai cerchi in lega (posteriore semi-lenticolare), dai die silenziatori piu' stretti con terminali "a fetta di salame". La corona e' dotata di un dente in piu' garantendo quindi un'accelerazione leggermente piu' brillante. Invariato il grande contachilometri a sfondo bianco dietro al manubrio abbinato al nuovo contagiri inserito nella consolle posta sul serbatoio. Nonostante la migliore dotazione tecnica, la Speedmaster viene posizionata a 9.350 contro i 9.500 della versione America. Maggiori informazioni alla pagina Triumph America & Speedmaster. |
da Superwheels Ottobre 2002 |
Daytona 600 Dopo l'accoglienza non
entusiasmante riservata dal pubblico alla
TT600, Triumph ci riprova presentando nel mese di aprile una nuova
quattrocilindri per
contrastare lo strapotere giapponese in questo settore. La
presentazione ufficiale al pubblico risale in realta' al
dicembre
dell'anno precedente (2002) dova la Daytona 600 debutta al salone
motociclistico di Birmingham. La nuova moto
cambia anche nel nome: Daytona 600 come la sorella maggiore a tre
cilindri. Completamente rivista la parte estetica con linee molto
piu'
spigolose e personali (quanto meno rispetto al precedente modello). Il
nuovo frontale presenta una presa d'aria centrale che aumenta la
portata d'aria all'airbox. Nuovo il telaio perimetrale in alluminio
piu'
leggero verniciato di nero. Rispetto alla TT600, l'interasse scende da
1395 a 1390mm.
La Daytona e' piu' leggera
di 5 kg risparmiati sul
telaio, sul telaietto, sui cablaggi, sul coperchio della testa (in
magnesio), sulla forcella, sui dischi anteriori (da 310 a 308mm), sul
motore e soprattutto sul nuovo impianto di scarico 4-2-1. Il
quattro
cilindri, alleggerito nell'albero motore ed in altri organi interno,
eroga 110CV a 12.750 giri/min con il motore omologato Euro 2. Nuova la
centralina elettronica Keihin a 32 bit espressamente progettata per
questo modello. L'impianto di iniezione e' dotato di corpo
farfallato da
38mm dotato di doppia farfalla al fine di migliorare la risposta ai
medi regimi.
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Una panoramica motociclette e particolari della gamma Triumph 2003: |
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Cruscotto
Bonneville |
Cruscotto
Bonneville T100 |
Cruscotto Thunderbird Sport |
Bonneville
America |
Bonneville T100 |
Daytona 955i |
Speed Four |
Speed Four |
Speed Triple |
Sprint ST |
Thunderbird |
Trophy 1200 |
Bonneville |
Sprint ST |
Thunderbird |
Thunderbird
Sport |
Tiger |
Trophy 1200 |
Triumph ritorna
ufficialmente gareggiare
nel campionato
SuperSport inglese e a vincere al Junior TT grazie al pilota
Bruce Anstey che porta in gara la nuova Daytona 600 (vedi sezione competizione). In Australia si
vendono 1332 motociclette (anno record) posizionando l'azienda inglese
al primo posto della classivica vendita dei costruttori europei
(superando Ducati, KTM, BMW, ...). Alcuni dei progetti annunciati sono portati a termine (vedi la Rocket III la Thruxton 900 commercializzate dal 2004), mentre altre nuove idee sono in fase di realizzazione. Qui di seguito sono riportati alcuni bozzetti e prototipi della nuova supersportiva da 1300cc pubblicati da MCN e Motociclistmo. Il progetto A13 (1300cc quattrocilindri in linea Hayabusa style top speed sport tourer da 180 CV) verra' cancellato da Tue Mantoni (nuovo direttore commerciale) in quanto non il linea con la nuova filosofia Triumph. La Hurricane quattro cilindri non va oltre lo stadio di prototipo. Anche il progetto della nuova Trophy, che avrebbe dovuto utilizzare questo propulsore in versione depotenziata, viene abbandonato.
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Mercato Italia 2003 : Il passaggio di consegne dalla Numero Tre alla Triumph Italia, la scomparsa del suo fondatore, Carlo Talamo e le conseguenza del l'incendio della fabbrica avevano messo in difficolta' la Casa Inglese nel 2002 che era scesa dalle 2.460 moto del 2001 a 1.955. Nel 2003 ha recuperato ed e' arrivata a 2.368 pezzi, +21,18%. La piu' richiesta nel nostro mercato? Come sempre la Speed Triple 955 con 968 esemplari, seguita dalla Bonneville 800 con 462, in forte aumento sull'anno prima, e dalla Speed Four 600, che con 353 moto ha subito ridato fiato ad una 600 che proprio non ne voleva sapere di incontrare i gusti dell'utente italiano (tratto da Motociclsmo di marzo 2004). L'articolo qui sotto riportato e' tratto da SuperWheels (Marzo 2003) e racconta di come Triumph costruisce le moto a differenza di altri costruttori. |
2004
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Il 2004 e'
l'anno di introduzione della gamma "all black": la Speed
Triple , la Daytona
955i e la Bonneville vengono proposte in una speciale versione
completamente verniciate di nero, telaio e motore compreso. Nuova
versione in stile Cafe' Racer della Bonneville battezzata
Thruxton con
motore bicilindrico portato a 865cc e presentazione dell'incredibile
Rocket III (Rocket 3) con tricilindrico da 2300cc!
In occasione del meeting annuale dei concessionari presso lo stabilimento di Hinckley (quella in cui e' stata presentata la Speed Triple MY2005), Triumph presenta in Factory2 il negozio prototipo Triumph che concretizza gli studi di marketing sulla nuova immagine dell'azienda. Con l'arrivo di Tue Mantoni nel 2002 e' iniziato un progetto di rivisitazione dell'immagine aziendale verso l'esterno come lui stesso spiega in un intervista : "Negli ultimi 18 mesi abbiamo completamente rivisto la strategia Triumph. Tutti gli elementi del business dal brand alla produzione, i concessionari sono stati preparati a questo e siamo molto eccitati per il futuro. La nostra quota globale di vendita e' cresciuta di oltre il 25% quest'anno e siamo su una strada aggressiva per continuare questo livello di crescita". Una nuova campagna di comunicazione riflette questo posizionamento con lo slogan " Go Your Own Way" (vai per la tua strada) sottolineando così che possedere una Triumph e' una scelta cosciente verso la propria liberta'. Ovviamente sono rinnovati i siti internet, le brochure di presentazione del prodotto." Anche il logo Triumph e' stato rivisto nell'ottica di rimodernizzare l'immagine della casa inglese. Il nuovo logo e' stato svelato in occasione della prima riunione mondiale dei concessionari tenutasi a Londra nel settembre del 2004. Il primo concessionario ad adeguarsi al nuovo stile "Triumph World" e' Triumph Milano che di sposta dalla vecchia sede di Niccolini Street (dove c'era la mitica Numero Tre fondata da Carlo Talamo) al nuovo negozio in viale Gorizia inaugurato il 13 settembre del 2004: |
Nuova concessionaria Milano |
Articolo tratto da Torque relativo ai nuovi "Triumph World" |
La
Daytona 955i viene aggiornata con lievi modifiche al cruscotto, fari
e sella.
Tratto da Motociclismo Marzo 2004 : News Triumph : Abbandonato il progetto della super-tourer Hurricane di 1300cc a 4 cilindri da 160/170 CV (una sorta di risposta alla Suzuki Hayabusa e alla Kawasaky ZX-12R), la Casa inglese deve comunque non gettare al vento un investimento importante durato anni. Se la sport-tourer non si fa, almeno si dovra' recuperare il motore in cui sviluppo era ormai ultimato. Abbassato di potenza, questo 4 cilindri in linea sembra essere destinato alla Trophy, il modello che per 10 anni ha tenuto la Triumph nel segmento GT. Ma non e' tutto perche', privato di un cilindro, dovrebbe andare ad equipaggiare la futura Daytona 1000. Prima di cio' vi saranno importanti aggiornamenti per la Sprint, sopratutto per quanto riguarda l'estetica. Un restytling deciso e' previsto anche per la Speed Triple. La Tiger 955 sara' dapprima proposta in una versione piu' stradale con cerchi da 17"; solo tra un paio di anni arrivera' il modello nuovo, ispirato alla Tiger Sport che aveva realizzato Carlo Talamo. Tratto da Motociclismo Aprile 2004 : Nella test dedicato alla nuova Thruxton 900 c'e' un interessante intervista a Ross Clifford, uno dei giovani manager della Triumph. In queste poche righe il manager spiega che il progetto della Hurricane 1300 e' stato abbandonato in quando il mercato, per questa tipologia di moto, e' cambiato e un modello simile oggi non porterebbe nessun giovamento al marchio Triumph. Inoltre viene sottolineato che il progetto del motore non era arrivato allo stadio finale e che, al momento, non esiste nessun piano di costruire una moto con questo propulsore. Come andra' a finire? Nella stessa intervista viene confermato che il 35% della produzione Triumph si basa sul bicilindrico delle bonneville. Tratto da In Moto Giugno 2004 : In casa Triumph si sta lavorando ad alcuni progetti : - una versione di cilndrata maggiore della Daytona 600; - una versione della speed di 600cc sempre a tre cilindri; - una maxi GT costruita attorno al formidabile motore della Rocket III. |
Nuova
Rocket III / Rocket 3- 2004
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La storia di questo nuovo modello, prima moto di serie a superare il limite dei 2.000cc, inizia nel 1998 quando la Triumph decide che e' giunto il momento di costruire una custom che diventasse il riferimento della categoria. Da quel momento in poi il progetto Rocket III ha subito numerose evoluzioni sia dal punto di vista ciclistico che soprattutto motoristico. Il nome riprende la gloriosa BSA Rocket III cugina della Triumph Trident degli anni '70. La presentazione al pubblico avviene nel mese di settembre 2003 in occasione dei saloni motociclistici di Milano e Parigi. La produzione della Rocket III e' avviata nel mese di Aprile del 2004.
2004 - Triumph
Rocket III (foto ufficiale lancio stampa)
Maggiori informazioni alla pagina dedicata
alla storia della Rocket III.
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Nuova Thruxton 900 - 2004 Ecco lennesima
prova di quanto una Bonneville puo' essere trasformata.
Lidea iniziale, se così vogliamo dire,
e' stata di Talamo
che ha creato un paio di bellissime
cafe' racer in puro stile anni 60 partendo dalla
bonneville attuale (vedi storia Talamo). Ce'
voluto poco per far si che la casa inglese facesse altrettanto con una
moto di serie. Poche e sapienti modifiche hanno trasformato la
tranquilla Bonnie
in una replica delle moto da corsa degli anni 60. |
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Aggiornamento dedicato alla Tiger 2004 (presentata durante l'anno) Nel corso del mese di aprile vengono presentati gli aggiornamenti tecnici riservati alla Tiger per migliorarne le qualita' di guida stradali (vedi dettagli nella storia 2005). |
Al salone Intermot di Monaco tenutosi dal 15 al 19 settembre 2004 vengono presentate alla stampa alcune delle nuove motociclette della gamma 2005 gia' viste in anteprima ad Hinckley dieci giorni prima : - Speed Triple versione 2005 - una moto praticamente nuova per l'80% (vedi Storia Speed Triple) - Nuova Sprint ST - nuova moto con motore 1050cc da 125 CV - Daytona 650 - modello 2004 con il motore portato a 646 cc
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Speed Triple 2005 | Sprint ST 2005 | Sprint ST 2005 | Daytona 650 2005 | Daytona 650 2005 |
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Urban Daytona (mercato Italia) Poche settimane dopo la presentazione della Daytona 650, la filiale italiana della Triumph a trovato un idea per riproporre al pubblico le Daytona 600 ancora disponibili a magazzino. Si tratta della stessa idea che poi a portato alla produzione della Speed Four (inizialmente chiamata da Talamo Baby Speed). La nuova motocicletta porta il nome di Urban Daytona. Si tratta della Daytona 600 (2004) con nuovo kit progettato in collaborazione con Marabede Design gli stessi ragazzi che hanno dato le linee alla nuova Morini Corsaro che trasforma la moto in una naked sportiva. La motocicletta verra' venduta, solo in Italia, con il kit smontato lasciando quindi al cliente la decisione del se e quando trasformare la moto in naked. Per 9.100 euro e' possibile avere la Daytona con il codino ed il parafango verniciati di nero, un set di prese daria, i fanali della Speed Triple. |
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Panoramica motociclette Triumph 2004: | ||
Bonneville
America |
Bonneville |
Bonneville T100 |
Daytona 955i |
Speed Four |
Speed Triple |
Speedmaster |
Thruxton 900 |
Thruxton 900 |
America |
Bonneville T100 |
Daytona 600 |
Sprint ST |
Thunderbird Sport |
Tiger |
Concludiamo la storia del 2004 riportando l'annuncio del T-Day 2004, l'annuale incontro Triumph a Varano dei Melegari, nel quale si vede in primo piano la Speed di Ernia3! |